Arresto per sfruttamento del lavoro a Fratta Todina
I carabinieri di Marsciano e del Nucleo ispettorato del lavoro di Perugia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un pakistano di 24 anni, domiciliato presso il Centro di accoglienza straordinaria di Fratta Todina. L’uomo è accusato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, secondo quanto disposto dal gip della Procura di Spoleto.
Indagini scatenate da un precedente arresto
L’indagine è nata a seguito di un arresto avvenuto il 20 giugno scorso a Marsciano, dove un imprenditore cinese è stato fermato per sfruttamento del lavoro nero e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le indagini hanno portato alla luce il ruolo del 24enne pakistano, ritenuto responsabile del reclutamento di connazionali e richiedenti asilo politico da destinare all’impresa cinese.
Sequestro di capannoni e attrezzature
Nel corso delle indagini, le autorità hanno sequestrato due grandi capannoni all’interno dei quali sono state rinvenute attrezzature industriali e prodotti tessili pronti per la vendita. L’ipotesi investigativa è che il pakistano avesse il compito di fornire manodopera all’azienda cinese, sfruttando la vulnerabilità dei lavoratori reclutati.
Il 24enne trasferito in carcere
Il pakistano si trova attualmente nella casa circondariale di Spoleto a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini proseguono per ricostruire l’intera rete di sfruttamento del lavoro e per identificare eventuali altri responsabili.
Sfruttamento del lavoro: un problema diffuso
L’arresto del 24enne pakistano evidenzia ancora una volta il problema dello sfruttamento del lavoro, un fenomeno purtroppo diffuso in diverse parti del mondo. La vulnerabilità di alcune categorie, come i richiedenti asilo politico, viene spesso sfruttata da organizzazioni criminali per ottenere manodopera a basso costo, in condizioni di lavoro spesso disumane. È fondamentale che le autorità continuino a combattere questo fenomeno, garantendo la tutela dei lavoratori e punendo severamente i responsabili.