Operazione anti-riciclaggio: 18 misure cautelari e sequestri per 131 milioni di euro
La Direzione Investigativa Antimafia (Dia) e la Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Roma hanno portato a termine una maxi operazione che ha portato all’esecuzione di 18 misure cautelari e al sequestro di beni per un valore complessivo di 131 milioni di euro. L’indagine, coordinata dall’aggiunto Ilaria Calò, ha svelato l’esistenza di due distinte organizzazioni criminali accusate di riciclaggio di denaro sporco.
Figli di boss coinvolti nell’operazione
Tra gli arrestati figurano Antonio Nicoletti, figlio dell’ex storico esponente della banda della Magliana Enrico Nicoletti, e Vincenzo Senese, figlio di Michele Senese, ritenuto il capo della camorra a Roma. L’operazione ha colpito anche il produttore cinematografico Daniele Muscariello e il manager musicale Angelo Calculli, entrambi sottoposti a misure cautelari.
Sono stati arrestati anche Roberto Macori e Salvatore D’Amico.
Riciclaggio attraverso attività imprenditoriali
Secondo quanto riportato dalla Procura di Roma, le due organizzazioni criminali avrebbero riciclato ingenti profitti infiltrando progressivamente attività imprenditoriali in apparenza legali, operanti in diversi settori. Tra questi, si segnalano la cinematografia, l’edilizia, la logistica, il commercio di autovetture e di idrocarburi.
L’eredità criminale e il riciclaggio
L’operazione evidenzia come il riciclaggio di denaro sporco sia un problema persistente, con organizzazioni criminali che cercano di infiltrarsi in attività economiche apparentemente legali per ripulire i proventi illeciti. Il coinvolgimento di figli di esponenti di spicco della criminalità organizzata, come nel caso di Nicoletti e Senese, suggerisce la possibile eredità criminale e la trasmissione di metodi illeciti tra le generazioni.