Ex combattenti infuriati: torturatori nella parata e silenzio sulle Malvinas
Le associazioni di ex combattenti delle Malvinas hanno espresso forte disapprovazione nei confronti del governo di Javier Milei per due motivi principali. In occasione del Giorno dell’Indipendenza, il governo ha incluso nella parata militare tre militari accusati di aver torturato soldati di leva durante la guerra del 1982 con il Regno Unito. Tra le vittime di queste torture vi è stato un soldato che ha perso la vista.
La denuncia è stata presentata dal segretario per i diritti umani del Centro degli ex combattenti (Cecim), Ernesto Alonso, sui social network. Il procuratore federale di Río Grande, Terra del Fuoco, Marcelo Rapoport, aveva già redatto nel 2018 un rapporto di 192 pagine che accusava 26 comandanti militari di aver perpetrato torture sulle isole, tra cui Emilio José Samyn Ducó, Francisco Eduardo Gassino e Jorge Taranto, tutti e tre identificati dal Cecim come presenti alla parata militare.
Omissione della questione delle Malvinas nel documento del Mercosur
Oltre alla polemica relativa alla parata, il governo di Milei è stato accusato di aver omesso la rivendicazione della sovranità argentina sulle isole Malvinas nel documento del Mercosur firmato ad Asunción. Questa omissione è stata considerata inaccettabile da molti, in quanto la questione delle Malvinas è stata sempre inclusa nelle dichiarazioni del Mercosur dal 1996.
Il parlamentare del Mercosur e capo della delegazione argentina, Gabriel Fuks, ha richiesto una spiegazione urgente da parte del Ministero degli Esteri argentino in merito a questa decisione. L’ex ambasciatore argentino in Ecuador ha definito l’atteggiamento del governo come “parte dello storico disinteresse di Milei per l’organismo regionale più importante per il nostro Paese”, ricordando che solo Fernando De La Rúa aveva mancato a un vertice di capi di Stato del Mercosur, in un contesto di profonda crisi politica e sociale.
Un’eredità pesante e un futuro incerto
La vicenda evidenzia le profonde divisioni e le ferite ancora aperte in Argentina riguardo alla guerra delle Malvinas. L’inclusione di presunti torturatori nella parata militare è un gesto che rischia di alimentare il dolore e la rabbia di chi ha subito le conseguenze di quella guerra, mentre l’omissione della questione delle Malvinas nel documento del Mercosur potrebbe essere interpretata come un segnale di debolezza o disinteresse da parte del governo nei confronti di una questione di fondamentale importanza per l’identità nazionale argentina. Resta da vedere come il governo di Milei affronterà queste critiche e quale sarà la sua posizione definitiva riguardo alla questione delle Malvinas, un nodo cruciale nella politica estera argentina.