Il Rigi: adesioni e critiche
Il Regime di incentivi ai grandi investimenti (Rigi), promosso dal governo del presidente argentino Javier Milei, sta suscitando reazioni contrastanti nel Paese. Almeno sette province, tra cui le patagoniche Río Negro e Neuquén, oltre a Cordoba, Santa Fe, Entre Rios, Tucumán e Mendoza, tutte con un grande potenziale produttivo, hanno già aderito al piano.
Tuttavia, non tutti sono d’accordo. Il governatore di Buenos Aires, Axel Kicillof, vicino a Cristina Fernández de Kirchner, si è espresso contro il piano, mentre altri cinque territori – La Pampa, Formosa, Terra del Fuoco, La Rioja e Chubut – potrebbero incontrare difficoltà ad aderire, in quanto non hanno sottoscritto il Patto di maggio.
Le promesse del Rigi per Río Negro e Neuquén
Secondo il governatore di Río Negro, Alberto Weretilneck, grazie agli incentivi fiscali, doganali e di cambio previsti dal Rigi, l’iniziativa sarà in grado di attrarre “oltre 200 milioni di dollari di investimenti”, posizionando la provincia come destinazione chiave, soprattutto grazie alla presenza di Vaca Muerta, che ospita parte della seconda riserva di gas più grande al mondo e la quarta riserva di petrolio più ampia.
Anche il governatore di Neuquén, Rolando Figueroa, ha espresso un parere positivo sul Rigi, sostenendo che senza questo piano “non sarebbe possibile sviluppare l’industria del gas naturale liquefatto (Gnl) in Argentina”, che potrebbe portare investimenti fino a 30 miliardi di dollari.
Investimenti nel Gnl e la joint venture di Pae
A Río Negro, la società Pan American Energy (Pae) ha firmato un accordo con la norvegese Golar per iniziare a esportare Gnl a partire dal 2027, liquefacendo il gas in una stazione galleggiante e vendendolo al Brasile.
Marcos Bulgheroni, amministratore delegato di Pae, ha dichiarato che sono “in corso trattative con la Ypf e altre aziende del settore” per “unirsi alla joint venture che stiamo formando con Golar” (fonte: El Cronista).
Il Rigi e le preoccupazioni di Santa Fe
Il governatore di Santa Fe, Maximiliano Pullaro, ha espresso il suo sostegno al piano, nonostante inizialmente avesse espresso preoccupazioni riguardo a una possibile “concorrenza sleale” per le imprese con sede nella provincia, che insieme a Cordoba e Entre Rios, genera il 25% del Pil argentino e il 40% delle esportazioni.
Il sostegno di Cordoba
Il governatore di Cordoba, Martín Llaryora, ha espresso il suo appoggio al Rigi, sostenendo che “il Paese ha bisogno di regole che posizionino gli investimenti, ma che garantiscano i posti di lavoro locali”
Un piano divisivo con potenziali vantaggi e rischi
Il Rigi rappresenta un tentativo di attirare investimenti in Argentina, puntando soprattutto sul settore energetico, con potenziali benefici per le province coinvolte. Tuttavia, il piano suscita preoccupazioni per una possibile concorrenza sleale tra le province e per un potenziale squilibrio nello sviluppo economico del Paese. Sarà interessante osservare come si evolverà la situazione e quali saranno le conseguenze a lungo termine del Rigi sull’economia argentina.