Un’ondata di interesse per il litio cileno
Il governo cileno ha annunciato di aver ricevuto ben 88 manifestazioni di interesse per lo sviluppo di progetti legati all’estrazione del litio, presentate da oltre 50 aziende provenienti da diversi paesi tra cui Stati Uniti, Australia, Cina, Svizzera e Canada. La ministra delle Miniere, Aurora Williams, ha sottolineato l’importanza di questo processo per la definizione dei depositi di litio che saranno concessi al settore privato.
Secondo la ministra, la “quantità e la qualità” delle informazioni raccolte saranno cruciali per la scelta dei depositi di litio che saranno oggetto di concessione. L’80% dei progetti presentati prevede l’utilizzo di tecnologie di estrazione diretta (Dle), un metodo innovativo che punta a massimizzare il recupero del litio dalla salamoia.
Un’opportunità per il Cile
Lo scorso aprile, il governo cileno aveva lanciato un invito a manifestare interesse (Rfi) per lo sfruttamento del litio, considerato “oro bianco” per il suo ruolo chiave nella produzione di batterie elettriche. Le concessioni riguardano 26 saline, pari al 18% della superficie esplorabile nel Paese.
Il Cile, attualmente secondo produttore mondiale di litio dopo l’Australia, punta a incrementare la propria produzione e a rafforzare la propria posizione nel mercato globale. La strategia del governo mira a sfruttare il potenziale del litio cileno per contribuire allo sviluppo economico del Paese.
Un’opportunità con sfide
La decisione del governo cileno di aprire il settore del litio agli investimenti privati rappresenta un’opportunità per lo sviluppo economico del Paese, ma non è priva di sfide. La gestione sostenibile dell’estrazione del litio, la tutela dell’ambiente e la salvaguardia delle comunità locali saranno aspetti cruciali da considerare durante lo sviluppo dei progetti. Sarà importante garantire che l’estrazione del litio avvenga in modo responsabile, tenendo conto dell’impatto sociale e ambientale.