La fine di un’era: l’addio ai floppy disk in Giappone
Dopo anni di utilizzo, il Giappone ha finalmente detto addio ai floppy disk. A metà del 2024, il governo giapponese ha abrogato ben 1.034 regolamenti che imponevano l’uso di questi dispositivi di archiviazione obsoleti per l’invio di documenti agli uffici della pubblica amministrazione. Il processo di abrogazione, iniziato alla fine del 2023, si è concluso solo di recente.
Il ministro degli affari digitali, Taro Kono, ha celebrato la decisione con una nota ufficiale, dichiarando: “Abbiamo vinto la guerra contro i floppy disk”. Kono aveva avviato la procedura di abrogazione della legislazione in materia circa tre anni fa, un processo che ha richiesto più tempo del previsto.
Un paese tecnologico con un passato analogico
Nonostante sia considerata una potenza tecnologica, il Giappone è rimasto indietro rispetto all’ondata globale di trasformazione digitale negli ultimi anni, mostrando una certa resistenza al cambiamento. L’utilizzo dei floppy disk è solo uno degli esempi di questa tendenza, insieme all’uso dei fax negli uffici, contro cui Taro Kono si è battuto in passato.
I floppy disk, inventati negli anni ’60, sono diventati obsoleti negli anni ’90, sostituiti da soluzioni di archiviazione più efficienti. Un floppy disk da 3,5 pollici può contenere fino a 1,44 MB di dati, il che significa che sarebbero necessari oltre 22.000 floppy disk per replicare una scheda di memoria da 32 GB.
L’ultima grande azienda a produrre floppy disk è stata Sony, che ha interrotto la produzione del supporto nel 2011.
Sfide e opportunità per la digitalizzazione giapponese
La decisione di abbandonare i floppy disk rappresenta un passo significativo per la digitalizzazione del Giappone. Tuttavia, il paese deve affrontare diverse sfide per raggiungere una vera trasformazione digitale, come dimostrano i problemi riscontrati con l’app di tracciamento dei contatti durante la pandemia e con l’adozione della carta d’identità digitale My Number. Sarà importante investire in infrastrutture digitali, promuovere l’alfabetizzazione digitale e affrontare le resistenze al cambiamento per garantire una transizione digitale efficace.