Le polemiche sull’esclusione di Piotta dal Premio Tenco
Il Premio Tenco è stato recentemente teatro di polemiche a seguito dell’esclusione di Piotta dalla cinquina finale per la categoria “Miglior Album in dialetto”, con l’album Na Notte Infame. Il Club Tenco ha motivato la decisione con il mancato rispetto del regolamento, che prevede un’incidenza del dialetto almeno del 50% nell’album.
Stefano Senardi, membro del consiglio direttivo del Club Tenco da quasi vent’anni, ha difeso la decisione del Club, sostenendo che l’album di Piotta non soddisfa i requisiti previsti dal regolamento. Secondo Senardi, l’album contiene solo una canzone in dialetto, mentre le altre tracce presentano espressioni in romanesco e inglese, con il raddoppio delle consonanti tipico dello stile di Piotta non considerato come dialetto.
Piotta, dal canto suo, ha contestato la decisione, definendola “irragionevole, pretestuosa e anche incongrua da un punto di vista artistico”, rivolgendosi al suo avvocato e diffidando il Premio, chiedendo l’accesso agli atti e la sospensione dell’assegnazione del riconoscimento.
Le dichiarazioni di Stefano Senardi sulla vicenda
Senardi ha ribadito la legittimità della decisione del Club Tenco, affermando che non si sarebbero rivolti alle vie legali se non fossero stati costretti a rispondere alla diffida di Piotta. Ha inoltre espresso dubbi sulla strategia dell’artista romano, ipotizzando che la scelta di partecipare alla categoria “Miglior Album in dialetto” potesse essere stata strategica per ottenere un vantaggio competitivo, vista la potenziale facilità di vittoria.
Senardi ha sottolineato che il Premio Tenco avrebbe comunque desiderato invitare Piotta alle serate finali, nonostante l’esclusione dall’album in dialetto, e che la decisione è stata presa per rispetto del regolamento, degli altri partecipanti e del pubblico del Premio.
Il ritiro di Andrea Satta dal Premio Tenco
Il Premio Tenco ha subito un’altra tegola con il ritiro di Andrea Satta dalla cinquina delle migliori opere prime. Satta, con 30 anni di carriera alle spalle con i Tetes de Bois, ha ritenuto non corretto competere con giovani artisti.
Senardi ha definito la decisione di Satta “un’integrità morale notevole”, ma ha anche sottolineato che il ritiro potrebbe avere conseguenze negative sul vincitore finale, che potrebbe essere percepito come tale solo per l’assenza di Satta. Senardi ha consigliato a Satta di non ritirarsi, ma di accettare o meno il Premio in caso di vittoria.
Il futuro del Premio Tenco
Senardi ha riconosciuto la necessità di alcuni aggiustamenti al regolamento del Premio Tenco, aprendo al confronto con tutti gli attori coinvolti. Ha invitato ad abbassare i toni e a lavorare insieme per la tutela della musica d’autore, valutando eventuali modifiche al regolamento, alla selezione e al voto dei giurati.
Senardi ha rivendicato l’autonomia economica del Club Tenco e la sua distanza dalla discografia, sottolineando che l’organizzazione non ha la possibilità di verificare l’idoneità delle candidature nella fase iniziale, dato il numero elevato di candidature ricevute ogni anno.
Il membro del consiglio direttivo ha inoltre ricordato l’eliminazione della divisione per categorie dal 2021, sottolineando che per il Tenco la musica si divide solo in “musica bella e musica brutta”.
Riflessioni sul Premio Tenco
Le polemiche che hanno investito il Premio Tenco sollevano interrogativi sull’applicazione dei regolamenti e sulla gestione delle controversie all’interno di un evento di tale prestigio. La vicenda Piotta evidenzia la necessità di una maggiore chiarezza e trasparenza nella definizione dei criteri di selezione, soprattutto in categorie specifiche come quella del “Miglior Album in dialetto”. L’episodio potrebbe essere un’occasione per il Club Tenco per rivedere il regolamento e per migliorare le modalità di comunicazione con gli artisti partecipanti, al fine di evitare situazioni di conflitto e di garantire un’esperienza equa e trasparente a tutti.