Mandato d’arresto per Yulia Navalnaya
La Corte russa ha emesso un mandato d’arresto in contumacia nei confronti di Yulia Navalnaya, moglie del dissidente russo Alexei Navalny. L’accusa nei suoi confronti è quella di aver diffuso informazioni false sull’esercito russo, in violazione dell’articolo 207.3 del codice penale russo.
La reazione di Yulia Navalnaya
In risposta alla notizia, Yulia Navalnaya ha pubblicato un messaggio su X (ex Twitter) in cui ha espresso il suo sarcasmo sulla procedura, affermando: “Oh, come non potrà essere la solita procedura? Un agente straniero, poi l’apertura di un procedimento penale, poi un arresto?!”.
Nel suo messaggio, Yulia Navalnaya ha poi rivolto parole dure a Vladimir Putin, definendolo un “assassino” e un “criminale di guerra” e chiedendo che venga incarcerato in Russia, nella stessa cella in cui, secondo lei, Putin avrebbe ucciso Alexei Navalny.
Un’escalation del conflitto?
La reazione di Yulia Navalnaya rappresenta un’ulteriore escalation del conflitto tra il governo russo e l’opposizione, in particolare la famiglia Navalny. Le accuse nei confronti di Yulia Navalnaya sembrano essere un’ulteriore mossa repressiva da parte del governo russo, che mira a silenziare le voci critiche e a intimidire i dissidenti. È probabile che questa vicenda abbia conseguenze significative sul panorama politico russo e sulle relazioni tra la Russia e l’Occidente.