Stop al rinvio automatico della pena per le donne incinte
Il disegno di legge sulla sicurezza in discussione alla Camera prevede una modifica significativa alla normativa che riguarda il rinvio della pena per le donne incinte o con figli di età inferiore ad un anno. La norma, inizialmente automatica, diventa facoltativa, con la possibilità di far scontare la pena anche a queste donne. L’emendamento, sostenuto dalla Lega, ha superato gli emendamenti proposti dall’opposizione che ne chiedevano la soppressione o modifiche.
Il vicepremier Matteo Salvini ha espresso soddisfazione per la misura, definendola un provvedimento contro le “vigliacche borseggiatrici e ladre” che sfruttano lo stato di gravidanza per delinquere. Secondo Salvini, queste donne agirebbero impunite derubando cittadini, lavoratori e turisti, spesso colpendo i più fragili e anziani.
Critiche e polemiche sulla norma
La norma ha suscitato forti critiche da parte delle opposizioni. Forza Italia, pur astendosi sulla votazione degli emendamenti, ha annunciato la presentazione di un emendamento in Aula per ripristinare l’automatismo del rinvio della pena. Il capogruppo in commissione Paolo Emilio Russo ha definito la norma “crudele”.
Anche Azione e il Partito Democratico hanno espresso forti perplessità. La presidente di Azione Mara Carfagna ha definito la norma “crudele”, mentre la deputata Dem Michela De Bise ha affermato che “è vigliacco chi manda i bambini in carcere”.
Altre misure contenute nel ddl sicurezza
Oltre alla norma sul rinvio della pena per le donne incinte, il ddl sicurezza contiene altre misure controverse. Tra queste, l’introduzione di un’aggravante per i reati commessi sui treni o nelle aree o nelle vicinanze delle stazioni della metro, proposta dalla Lega. Questa misura è stata criticata dal Movimento 5 Stelle, che l’ha definita “propaganda in salsa Salvini”.
Il ddl prevede anche l’innalzamento dell’età per la quale viene punito il reato di impiego di minori nell’accattonaggio da 14 a 16 anni, con un aumento della pena massima da tre a cinque anni. Questa misura ha suscitato critiche da parte di Avs e +Europa, che l’hanno definita “un modo assurdo e ideologico di scrivere le leggi”.
La Lega insiste sulla castrazione chimica
La Lega ha ribadito la sua posizione a favore della castrazione chimica per pedofili e stupratori. Matteo Salvini ha dichiarato che “un pedofilo, uno stupratore seriale deve essere non solo messo in carcere ma anche curato, perché è un malato”.
Un dibattito complesso e delicato
La norma sul rinvio della pena per le donne incinte solleva un dibattito complesso e delicato, che coinvolge questioni di sicurezza, diritti delle donne e tutela dei minori. È importante affrontare il tema con equilibrio, tenendo conto di tutte le prospettive e cercando soluzioni che garantiscano giustizia e tutela dei diritti di tutti i soggetti coinvolti.