Un allarmante aumento dei suicidi in carcere
Un dato allarmante emerge dal rapporto del Garante nazionale: 50 persone detenute si sono tolte la vita dall’inizio dell’anno in Italia, secondo i dati aggiornati al 5 luglio. Questo numero rappresenta un incremento rispetto allo stesso periodo del 2023 e 2022, dove si erano registrati 34 suicidi. Si tratta di un aumento di 16 decessi, un dato che non può essere ignorato.
Profilo delle vittime
Tra le 50 persone che si sono suicidate, 48 erano uomini e 2 donne. L’età media delle vittime si aggira intorno ai 39 anni. In base ai dati, 27 persone erano di nazionalità italiana e 23 straniere, provenienti da 14 diversi Paesi.Un dato significativo è che 19 persone (il 38%) si trovavano in stato di attesa di giudizio al momento del suicidio, il che evidenzia un possibile legame tra l’incertezza del processo giudiziario e il rischio di suicidio in carcere.
Un problema complesso
Il suicidio in carcere è un problema complesso con cause multifattoriali. L’isolamento, la privazione della libertà, l’incertezza del futuro, le condizioni di detenzione e le difficoltà di accesso a cure psicologiche possono contribuire a un aumento del rischio di suicidio. È fondamentale adottare misure concrete per prevenire questi tragici eventi, investendo in programmi di supporto psicologico per i detenuti, migliorando le condizioni di vita in carcere e garantendo un accesso tempestivo e adeguato alle cure.