La scomparsa di Mario Bozzoli e i sospetti su Giacomo
L’8 ottobre 2015, Mario Bozzoli, imprenditore 50enne e titolare insieme al fratello della fonderia di famiglia, la Bozzoli srl, è svanito nel nulla a Marcheno (Brescia). Le ricerche si sono concentrate intorno all’azienda e i sospetti si sono subito indirizzati verso il nipote, Giacomo Bozzoli, anch’egli lavoratore in fonderia. Il corpo di Mario Bozzoli non è mai stato ritrovato e secondo gli inquirenti, Giacomo Bozzoli avrebbe ucciso lo zio e gettato il corpo nel altoforno.
Sei giorni dopo la scomparsa, Giuseppe Ghirardini, operaio addetto al forno e l’ultimo ad aver visto Bozzoli, è stato trovato morto sulle rive di un torrente a Ponte di Legno. La morte è stata attribuita al suicidio con un’esca di cianuro.
Il processo e la condanna all’ergastolo
Nel 2020 Giacomo Bozzoli è stato rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e distruzione di cadavere. L’uomo è stato condannato all’ergastolo in primo grado nel 2022 e in secondo grado nel 2023. La Cassazione, il 1 luglio 2024, ha confermato la condanna all’ergastolo in via definitiva.
Jessica Gambarini, ex fidanzata di Bozzoli dal 2008 al 2012, è stata una testimone chiave nel processo, dichiarando di un presunto piano di Bozzoli per uccidere lo zio, affermando che “Lo odiava”. Giacomo Bozzoli, invece, si è sempre professato innocente, sostenendo di amare lo zio e di non averlo ucciso.
La fuga di Giacomo Bozzoli
Il 1 luglio 2024, Giacomo Bozzoli non era presente in aula alla lettura della sentenza della Cassazione. Le forze dell’ordine, recatesi nella sua villa a Soiano sul lago di Garda, non lo hanno trovato. Anche la moglie e il figlio di 9 anni erano assenti dalla casa, con l’erba del giardino alta a indicare un’assenza prolungata. Bozzoli era già fuggito con la famiglia prima della sentenza di terzo grado.
Il 23 giugno è stato registrato un passaggio della Maserati Levante intestata a Bozzoli tra Manerba e Desenzano del Garda, ma il documento dell’uomo risultava registrato in un albergo spagnolo dal 20 al 30 giugno. Questo ha sollevato interrogativi sull’identità del conducente del Suv e su chi ha registrato il documento in albergo.
Il mandato di arresto europeo e la separazione della famiglia
Il 4 luglio è stato emesso il mandato di arresto europeo nei confronti di Bozzoli e la sua villa sul Garda è stata perquisita. La famiglia, inizialmente fuggita insieme, si è separata il 5 luglio: la moglie e il figlio sono rientrati dalla Spagna, mentre Bozzoli continua la sua fuga da latitante.
Un caso complesso con molti interrogativi
Il caso Bozzoli è un caso complesso che presenta ancora molti interrogativi. La latitanza di Giacomo Bozzoli alimenta dubbi e speculazioni sul suo reale coinvolgimento nell’omicidio dello zio. La mancanza del corpo di Mario Bozzoli e le dichiarazioni contrastanti rendono difficile stabilire con certezza la verità dei fatti. La giustizia ha emesso la sua sentenza, ma il mistero che avvolge questo caso continua ad alimentare l’interesse pubblico.