Un testo inedito sulla guerra in Ucraina
“Ancora un altro necrologio o: Niobe e i suoi figli” è il titolo del testo inedito che la scrittrice Katja Petrowskaja, nota per il suo romanzo “Forse Esther” vincitore del premio Strega europeo 2015, presenterà al festival “Le Conversazioni” a Capri il 6 luglio. Il testo, che si apre con una riflessione sulla routine della guerra in Ucraina, si basa sull’immagine e sulla memoria come strumenti per elaborare il dolore e la perdita.
L’immagine di Niobe e il peso della memoria
Nel testo, Petrowskaja racconta di aver fotografato a Roma, durante la primavera, come un modo per allontanare il pensiero della guerra e della morte. Si imbatte poi in una statua di Niobe e dei suoi figli in un giardino romano, e questa immagine diventa per lei un simbolo della tragedia umana, un’allegoria del dolore della guerra. La scrittrice descrive il suo sguardo cambiato dopo un anno di guerra, capace di vedere la morte in un corpo di pietra grezza, come se fosse ormai abituato a contemplare il dolore.
La morte di Ewgen G. e la cultura nel tempo reale della morte
Petrowskaja ricorda la morte di Ewgen G., un traduttore, filosofo e attivista di Leopoli, caduto al fronte. La scrittrice lo conosceva solo attraverso i necrologi, e descrive la sua esperienza di confrontarsi con la morte di persone incontrate solo postume. Il testo riflette sulla cultura come dialogo con i morti, e sulla difficoltà di confrontarsi con la morte nel tempo reale, soprattutto quando si tratta di persone conosciute solo attraverso necrologi.
La potenza evocativa dell’arte
Il testo di Petrowskaja dimostra ancora una volta la potenza evocativa dell’arte come strumento per elaborare il dolore e la perdita. La scrittrice, attraverso la figura di Niobe e il ricordo di Ewgen G., riesce a trasmettere la complessità emotiva della guerra e il peso della memoria, invitando il lettore a riflettere sulla fragilità della vita e sulla necessità di ricordare le vittime.