Regola del capitano: dal rugby al calcio europeo
Dalla prossima stagione, anche nelle competizioni europee come Champions League, Europa League e Conference League, entrerà in vigore una nuova regola che limita le comunicazioni con l’arbitro al solo capitano di squadra. Questa regola, già sperimentata con successo all’Europeo in corso, è stata mutuata dal rugby e prevede che solo il capitano di ogni squadra possa avvicinarsi all’arbitro per parlare con lui.
Secondo la UEFA, questa iniziativa ha portato ad un aumento significativo delle ammonizioni durante l’Europeo, con 166 cartellini gialli emessi nella fase a gironi rispetto ai 98 dello stesso periodo a Euro 2020. La confederazione ha sottolineato come la regola abbia contribuito a migliorare “l’immagine del calcio” e a “trasmettere rispetto”.
Multiproprietà: via libera a Girona, City, Nizza e United
La UEFA ha anche annunciato l’ammissione alla Champions League 2024/25 di Girona e Manchester City, e all’Europa League 2024/25 di Nizza e Manchester United, nonostante la multiproprietà che li lega rispettivamente a City Football Group e Ineos.
La commissione UEFA ha accettato l’ammissione dei club dopo che gli investitori hanno apportato “cambiamenti significativi” per conformarsi alla regola sulla multiproprietà. In particolare, le azioni in Girona FC e OGC Nice sono state trasferite a fiduciari indipendenti attraverso una struttura di blind trust.
Paletti per i club multiproprietari
Nonostante l’ammissione, la UEFA ha imposto alcuni paletti ai club multiproprietari:
- Divieto di trasferimenti di giocatori, a titolo definitivo o in prestito, tra i club dal luglio 2024 al settembre 2025, ad eccezione degli accordi preesistenti.
- Divieto di cooperazione tecnica o commerciale congiunta tra i club.
- Divieto di scouting congiunto o database di giocatori condivisi.
Considerazioni sulla regola del capitano
L’introduzione della regola del capitano potrebbe contribuire a ridurre le proteste eccessive da parte dei giocatori nei confronti dell’arbitro, favorendo un clima di maggiore rispetto e disciplina sul campo. Tuttavia, è importante valutare se questa regola non possa limitare il diritto di espressione dei giocatori, soprattutto in situazioni di evidente errore arbitrale.