Stallo nei negoziati secondo il Cremlino
Secondo quanto dichiarato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, durante un incontro tra il presidente Vladimir Putin e il premier ungherese Viktor Orban al Cremlino, non ci sarebbero prospettive concrete per l’avvio di negoziati tra Russia e Ucraina.
La dichiarazione di Peskov getta un’ombra di pessimismo sul futuro del conflitto, alimentando le preoccupazioni di una possibile prolungata guerra.
Orban non porta messaggi da Zelensky
Il consigliere presidenziale per la politica estera, Yuri Ushakov, ha inoltre precisato che il premier ungherese Viktor Orban, che aveva incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev il 2 luglio, non ha portato alcun messaggio da parte di Zelensky durante il suo incontro con Putin.
Questa informazione potrebbe indicare una possibile mancanza di comunicazione diretta tra le due parti in conflitto, anche se la mediazione di terzi, come in questo caso l’Ungheria, potrebbe essere un’opzione per favorire il dialogo.
Il ruolo dell’Ungheria nel conflitto
L’incontro tra Putin e Orban è significativo in quanto l’Ungheria, pur essendo membro della NATO, ha mantenuto una posizione neutrale rispetto al conflitto in Ucraina, cercando di mantenere buoni rapporti con la Russia. La posizione di Orban, che ha espresso più volte il suo dissenso sulle sanzioni contro la Russia, potrebbe influenzare le dinamiche del conflitto in futuro.