Calenda critica il referendum sull’autonomia: “Strumento sbagliato e vantaggio per la destra”
Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha espresso forti critiche nei confronti del referendum sull’autonomia proposto da Landini e sostenuto da gran parte delle forze di opposizione, ad eccezione di Azione. In un post su X, Calenda ha definito l’iniziativa “sbagliata per ragioni pragmatiche”, sostenendo che il raggiungimento del quorum richiederebbe un numero di votanti significativamente superiore rispetto alle ultime elezioni europee, con un vantaggio strategico per la destra.
Secondo Calenda, i voti della destra si sommerebbero all’astensione, rendendo probabile il mancato raggiungimento del quorum. In questo scenario, Meloni potrebbe legittimamente affermare la minoranza delle forze di opposizione nel Paese, sfruttando l’insuccesso del referendum.
“Quando la politica diventa una rincorsa a chi la spara più grossa – ha aggiunto Calenda – rischia davvero di finire male”. Nonostante le critiche, Azione si è detta pronta a votare per l’abolizione dell’autonomia, pur ritenendo lo strumento referendario inadeguato.
Calenda punta il dito sul limite del “Fronte Popolare” italiano
Calenda ha inoltre sottolineato la mancanza di proposte concrete da parte del “Fronte Popolare” italiano, comprendente figure come Renzi e Landini. Secondo il leader di Azione, questo fronte politico non riuscirebbe a produrre proposte concrete a causa della mancanza di un’intesa su temi fondamentali.
“Forse varrebbe la pena domandarsi quali sono i problemi del Sud (che ne ha tantissimi) indipendentemente dall’autonomia”, ha affermato Calenda, evidenziando il limite del “Fronte Popolare” nell’elaborare soluzioni concrete per le problematiche del Sud Italia.
Un’analisi politica con sfumature
Le dichiarazioni di Calenda evidenziano una critica politica che va oltre una semplice opposizione al referendum sull’autonomia. Il leader di Azione evidenzia le potenziali conseguenze strategiche dell’iniziativa, mettendo in luce un possibile vantaggio per la destra in caso di mancato raggiungimento del quorum. Questa analisi evidenzia una strategia politica attenta alle dinamiche di potere e alle possibili conseguenze di un’azione politica, piuttosto che una semplice presa di posizione ideologica.