Critiche al Pniec 2024 da parte di Ecco
La versione finale del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec) 2024 è stata oggetto di critiche da parte di Ecco, un think tank italiano per il clima. Secondo Chiara Di Mambro, responsabile Politiche di Decarbonizzazione di Ecco, il Piano, pur presentando alcuni obiettivi migliorati rispetto alla prima proposta, mostra un approccio contraddittorio e non completamente orientato ad una strategia di uscita dai combustibili fossili.
Di Mambro ha sottolineato come il Pniec non abbia pienamente implementato le norme e i decreti che avrebbero dovuto avviare la transizione energetica negli ultimi anni, mostrando una mancanza di coerenza con gli obiettivi dichiarati.
Mancanza di attenzione alle rinnovabili e all’elettrificazione
Secondo Ecco, il Pniec 2024 dedica poca attenzione alle soluzioni più economiche ed efficienti per la decarbonizzazione, come le energie rinnovabili e le tecnologie di elettrificazione. Di Mambro ha lamentato la mancanza di un chiaro indirizzo degli investimenti verso queste soluzioni, che potrebbero contribuire allo sviluppo di nuove catene del valore in linea con gli obiettivi di Net zero.
Mancanza di forza attuativa
Ecco ha criticato il Pniec 2024 per la mancanza di forza attuativa, definendolo solo uno dei tanti elementi del quadro normativo sul clima e l’energia. Il think tank ha sottolineato la necessità di una cornice di riferimento più chiara che definisca risorse, tempi e modi per la realizzazione delle politiche indicate nel Piano.
L’importanza di un Pniec efficace
La critica di Ecco al Pniec 2024 solleva un punto cruciale: la necessità di piani concreti e ambiziosi per la transizione energetica. Un Pniec efficace dovrebbe non solo indicare obiettivi, ma anche definire un percorso chiaro per raggiungerli, con azioni concrete, tempi definiti e risorse dedicate. Solo così potremo realmente contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico e costruire un futuro energetico più sostenibile.