ROMA – Un nuovo corso per l’accesso alla facoltà di Medicina, segnato da un sensibile aumento dei posti e da un sistema di selezione rinnovato. È questa la visione illustrata dalla Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, durante un intervento nella trasmissione “Mattino Cinque”. Al centro del dibattito, l’incremento dei posti disponibili, passati da 14mila a oltre 24mila, e le polemiche sorte in seguito al primo appello degli esami del nuovo “semestre filtro”, tenutosi lo scorso 20 novembre.

Più Medici per l’Italia: L’Aumento dei Posti

“Il nostro obiettivo è aumentare il numero dei medici e l’unico modo per farlo è aumentare il numero di coloro che entrano nelle università”, ha dichiarato con fermezza la Ministra Bernini. Questo si traduce in un ampliamento sostanziale dei posti nelle 44 facoltà di Medicina italiane, che raggiungono la cifra di 24.029. Una decisione strategica, ha spiegato, per rispondere al fabbisogno crescente di personale sanitario nel Paese e per superare il vecchio sistema del test selettivo “che selezionava fuori dai cancelli delle università”.

Con la nuova riforma, ha proseguito la Ministra, “tutti i ragazzi entrano il 1 settembre in università, aprono il loro fascicolo formativo, hanno già dato il primo appello, una operazione straordinaria mai fatta prima”. Un aspetto cruciale del nuovo percorso è la possibilità per gli studenti, anche se non rientranti nei 24mila posti per Medicina, di non disperdere il proprio percorso. “Potranno fare Scienze farmaceutiche, chimiche, biologiche o infermieristica; stanno accumulando il loro monte crediti formandosi”, ha aggiunto Bernini, sottolineando la validità formativa del semestre filtro.

Il Caso “Copioni”: Smentite e Verifiche Mirate

Un punto caldo affrontato dalla Ministra riguarda le accuse di irregolarità e copiature di massa durante la prova del 20 novembre, diffuse ampiamente sui social media. “I ragazzi non hanno copiato”, ha affermato Bernini, definendo le notizie circolate come una “sequenza di fake news”. Ha citato come esempio un post virale che denunciava copiature di massa a Reggio Calabria, “ma lì non c’è la facoltà di Medicina”, ha precisato.

La Ministra ha ammesso l’esistenza di casi isolati. “Di due compiti abbiamo le foto in rete – sono stati distribuiti a Catania e alla Federico II di Napoli e sono noti anche i nomi”, ha specificato, aggiungendo che “alcuni sono stati colti in flagrante con il telefonino (risulterebbero nemmeno due decine di casi su 50mila ragazzi) e risulta dai verbali delle università”. Per coloro che si sono vantati sui social di aver copiato, la Ministra ha assicurato che verranno fatte delle verifiche incrociando nomi e codici dei compiti. “Se sarà così i compiti verranno annullati”, ha concluso con fermezza.

Risultati del Primo Appello: Un Quadro Preoccupante

Nonostante le rassicurazioni sulle irregolarità, i risultati del primo appello, resi noti agli studenti, dipingono un quadro allarmante. Emerge una percentuale di promossi estremamente bassa, stimata tra il 10% e il 15% a livello nazionale. La materia più ostica si è rivelata Fisica, con percentuali di successo che in molti atenei crollano sotto il 10%. Alla Statale di Milano, ad esempio, solo il 12% dei candidati ha superato la prova di Fisica, il 24% quella di Chimica e il 30% quella di Biologia. Dati simili si registrano in tutta Italia, da Nord a Sud, sollevando il paradosso che il numero di studenti idonei possa essere inferiore ai posti messi a disposizione.

Questa “ecatombe”, come è stata definita da alcuni osservatori, sembra smentire nei fatti l’ipotesi di una copiatura di massa, come sottolineato dalla stessa Ministra. Tuttavia, apre un serio interrogativo sulla difficoltà delle prove e sulla preparazione degli studenti. Il rischio concreto è che, anche dopo il secondo appello fissato per il 10 dicembre, molti dei 24mila posti possano rimanere vacanti.

Il Futuro del Nuovo Sistema: Tra Opportunità e Criticità

Il nuovo sistema, che sostituisce il test unico con un semestre filtro e tre esami (Chimica, Fisica e Biologia), mira a una selezione più graduale e basata sul merito acquisito in un percorso di studio iniziale. Gli studenti hanno la possibilità di sostenere un secondo appello il 10 dicembre per migliorare i propri voti o superare le prove non passate. La graduatoria nazionale finale si baserà sui risultati di entrambi gli appelli.

La Ministra Bernini ha difeso la serietà delle prove, affermando che quest’anno “non è stata fatta ironia sulle domande dei compiti assegnati perchè sono serie”. L’obiettivo, ha ribadito, è formare “medici preparati”. Resta da vedere se il secondo appello riuscirà a ribaltare la situazione critica emersa dal primo test e se il nuovo sistema di accesso si dimostrerà efficace nel selezionare i futuri medici di cui il Paese ha bisogno, garantendo al contempo che tutti i posti disponibili vengano effettivamente coperti.

Di veritas

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