Condanna della repressione militare in Myanmar
L’Italia ha ribadito la sua forte condanna della “brutale repressione” del popolo del Myanmar da parte del regime militare, come dichiarato dall’Ambasciatore Vincenzo Grassi, Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a Ginevra, durante il Dialogo Interattivo con il Relatore Speciale sulla situazione dei diritti umani in Myanmar, Thomas Andrews, nell’ambito della 56/a sessione del Consiglio Onu Diritti Umani.
L’Ambasciatore Grassi ha espresso profonda preoccupazione per l’aggravarsi della crisi umanitaria nel Paese, chiedendo la fine degli attacchi contro i civili e di ogni violazione o abuso dei diritti umani.
Preoccupazione per la coscrizione obbligatoria e la crisi umanitaria
L’Italia ha deplorato l’introduzione della coscrizione obbligatoria, anche dei Rohingya, da parte del regime militare, sottolineando che questa misura sta causando ulteriori sfollamenti interni e regionali e rischia di alimentare le tensioni interetniche.
L’Ambasciatore Grassi ha evidenziato la necessità di garantire l’accesso umanitario al Paese e il rilascio delle persone detenute arbitrariamente.
L’impegno italiano per i diritti umani
La posizione dell’Italia rispetto alla situazione in Myanmar conferma l’impegno del Paese per la difesa dei diritti umani e per la promozione di un ordine internazionale basato su principi democratici e sullo stato di diritto. La richiesta di un dialogo inclusivo e di un processo democratico duraturo testimonia la volontà italiana di contribuire a una soluzione pacifica e duratura della crisi in Myanmar.