La transizione energetica e digitale: un’opportunità per il Brasile
Secondo Pio Borges, presidente del consiglio dei curatori del Centro brasiliano di Relazioni internazionali (Cebri) e ex presidente della Banca per lo sviluppo economico e sociale del Brasile (Bnds), la transizione energetica e digitale sarà il motore della crescita globale per i prossimi 25 anni. In un’intervista all’ANSA, Borges ha sottolineato l’importanza di una partecipazione attiva a questo processo, affermando che solo così si potrà contribuire alla lotta alla fame e alla diseguaglianza.
Borges ha partecipato alla conferenza intermedia del T20 a Rio de Janeiro, dove il gruppo di coinvolgimento del G20, composto da 121 think tank, ha presentato un documento con le raccomandazioni finali per i leader del G20. Il documento si focalizza su proposte pragmatiche, con particolare attenzione al clima e alla transizione energetica, considerati da Borges come priorità assoluta, non solo come un obbligo ma come una grande opportunità da cogliere, soprattutto per il Brasile.
Il ruolo del G20 nel nuovo ordine mondiale
Il G20, secondo Borges, aspira a rappresentare una sintesi tra l’antico ordine mondiale e il nuovo che sta emergendo, con l’obiettivo di avere una voce e esprimere opinioni sugli eventi globali. Il gruppo include sia i paesi del G7 che quelli dei BRICS, cercando di riunire le due realtà.
Borges ha evidenziato la grande virtù del G20, ovvero la capacità di aggregare l’ordine globale passato con quello emergente, ricordando che il BRICS ha un PIL per parità di acquisto del 20% superiore a quello del G7 e cresce del 4,5% annuo contro l’1,7% del G7.
Il Brasile come ponte tra G7 e BRICS
Le parole di Borges evidenziano il ruolo strategico che il Brasile potrebbe avere nel panorama geopolitico attuale. La sua posizione, culturalmente vicina al G7 ma economicamente parte dei BRICS, lo pone in una posizione privilegiata per favorire il dialogo e la collaborazione tra i due blocchi. Sarà interessante osservare come il Brasile saprà sfruttare questa posizione di ponte per contribuire a costruire un ordine mondiale più equo e sostenibile.