L’assoluzione di Baby Gang
La Corte d’Appello di Milano ha assolto il trapper 23enne Baby Gang con la formula “per non aver commesso il fatto”, ribaltando la sentenza di primo grado che lo aveva condannato a 4 anni e 10 mesi di reclusione per una presunta rapina avvenuta a Vignate, in provincia di Milano.
La decisione della Corte d’Appello, che ha accolto le argomentazioni della difesa, ha messo fine a un processo che aveva visto Baby Gang accusato di aver preso parte a una rapina avvenuta nel 2021. Il trapper era stato difeso dall’avvocato Niccolò Vecchioni.
Il processo e la sentenza di primo grado
Il processo si era aperto con l’accusa di rapina a carico di Baby Gang, che era stato ritenuto responsabile dell’azione criminosa in primo grado. La sentenza di condanna a 4 anni e 10 mesi aveva suscitato un’ampia eco mediatica, alimentando il dibattito sulla giustizia e sulle responsabilità dei personaggi pubblici.
La sentenza di primo grado si basava su prove e testimonianze che la Corte d’Appello ha ritenuto non sufficienti a dimostrare la colpevolezza di Baby Gang.
Un caso giudiziario complesso
L’assoluzione di Baby Gang pone in luce la complessità del sistema giudiziario e l’importanza di un processo equo e imparziale. La decisione della Corte d’Appello dimostra che il sistema giudiziario italiano garantisce la possibilità di ribaltamento delle sentenze di primo grado, quando le prove presentate non sono ritenute sufficienti a dimostrare la colpevolezza dell’imputato.