Nubifragi e disagi nelle vallate alpine
Nella giornata di ieri, forti nubifragi si sono abbattuti sulle vallate alpine piemontesi, causando gravi danni e disagi in diverse località. Tra le zone maggiormente colpite figurano l’Alta Valle Orco, dove Ceresole Reale e Noasca sono risultate isolate, le Valli di Lanzo, l’Alta Valsesia e il Verbano-Cusio-Ossola.
In particolare, nell’Alta Valle Orco, la cascata del torrente Noaschetta si è ingrossata al punto da coprire il ponte sulla strada prima di gettarsi nel torrente Orco, mentre a Locana 37 persone sono state evacuate da un ristorante.
Grandinate eccezionali e turisti bloccati
Il Canavese è stato investito da una grandinata con chicchi di dimensioni eccezionali, fino a 10 cm di diametro. Una trentina di turisti sono rimasti bloccati nei rifugi ai piedi del Monte Rosa, nel territorio del Vco, a causa dell’esondazione del fiume Anza nella zona dell’alpe Burki.
Nel comune di Macugnaga, l’esondazione del torrente Tambach ha portato all’evacuazione di una novantina di persone.
Interventi dei vigili del fuoco e danni ingenti
I vigili del fuoco sono intervenuti in diverse località, sia in montagna che in pianura. A Mathi, due famiglie sono state trasferite per il rischio di esondazione del torrente Stura di Lanzo, mentre a Montanaro è stata soccorsa una famiglia belga rimasta bloccata dalla piena dell’Orco.
A Chialamberto, in Val Grande, è stato evacuato un condominio di 50 persone a titolo precauzionale a seguito di una colata di fango e detriti. Il sindaco di Quarona (Vercelli), Francesco Pietrasanta, ha definito l’evento “drammaticamente distruttivo”, segnalando danni ingenti nella Valsesia, senza fortunatamente segnalazioni di feriti. Una ventina di campeggiatori sono rimasti bloccati a Campertogno.
Impatto e conseguenze
Gli eventi meteorologici estremi come quelli che hanno colpito il Piemonte evidenziano l’importanza di sistemi di allerta precoce e di piani di emergenza efficaci per mitigare i rischi e proteggere la popolazione. L’aumento della frequenza di eventi meteorologici estremi, probabilmente legato ai cambiamenti climatici, richiede una maggiore attenzione alla prevenzione e alla gestione del rischio, investendo in infrastrutture resilienti e in misure di adattamento al cambiamento climatico.