Un capolavoro incompiuto
Il Teatro alla Scala ha ospitato la prima del Requiem di Mozart, un’opera che ha attraversato i secoli e continua a commuovere il pubblico con la sua potenza evocativa. La composizione, commissionata ad altri, è rimasta incompiuta alla morte del compositore austriaco il 5 dicembre 1791, lasciando un’eredità di mistero sul grado di intervento del suo ultimo allievo, Franz Xaver Süssmayr.
Nonostante l’incompiutezza, il Requiem incarna lo spirito di un’opera che affronta la morte con l’intensità della vita, un’emozione che il direttore Thomas Guggeis ha saputo trasmettere con maestria, guidando l’orchestra a “mani nude”, senza bacchetta, in un connubio quasi fisico con musicisti e coro.
Un’esecuzione coinvolgente
Il direttore Guggeis, nonostante la giovane età (31 anni), ha dimostrato una profonda esperienza e una capacità di guidare l’orchestra con movimenti decisi e suggestivi, quasi come se danzasse al ritmo della musica. La sua direzione ha permesso di dare spazio all’onda emotiva della Lacrimosa, un momento di grande intensità e pathos.
Sul palco, un cast di solisti di alto livello ha dato vita all’opera con interpretazioni intense e coinvolgenti: il soprano armeno Juliana Grigoryan, il mezzosoprano italiano Cecilia Molinari, il tenore connazionale Giovanni Sala e il basso ceco Adam Plachetka. I solisti, senza cedere a personalismi, hanno contribuito alla costruzione narrativa e armonica dell’opera, in un dialogo armonioso con il coro diretto da Alberto Malazzi.
Un’esperienza emotiva
Il Requiem di Mozart ha il potere di trasportare l’ascoltatore in un viaggio emotivo intenso, capace di suscitare sentimenti di piccolezza, disperazione, pace e infine, coraggio di fronte alla vita. La potenza dell’opera è palpabile, coinvolgendo profondamente il pubblico.
Il primo applauso, inizialmente timido, si è trasformato in uno scroscio di applausi che è durato per minuti, a testimonianza dell’emozione suscitata dalla performance. Le repliche del 3 e 5 luglio sono già in gran parte sold out, a dimostrazione del grande successo ottenuto dall’opera.
Un’opera che continua a parlare al cuore
Il Requiem di Mozart è un’opera che continua ad affascinare e commuovere il pubblico di ogni epoca. La sua potenza evocativa e la sua capacità di affrontare temi universali come la morte e la vita, la rendono un capolavoro senza tempo. L’esecuzione alla Scala, con la direzione impeccabile di Thomas Guggeis e un cast di solisti di alto livello, ha dimostrato ancora una volta la grandezza di quest’opera e la sua capacità di parlare al cuore di ogni spettatore.