Critiche all’utilizzo del termine “guerra di Gaza”
L’Ambasciata d’Israele presso la Santa Sede ha espresso il proprio dissenso nei confronti di un documento emanato dall’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa, in cui si parla di “guerra di Gaza”. Secondo l’ambasciata, una definizione più accurata degli eventi degli ultimi nove mesi sarebbe “la guerra contro l’esistenza di Israele”, affermando che il documento in questione utilizzerebbe “pretesti religiosi e astuzie linguistiche” per opporsi al diritto di Israele di difendersi.
Obiettivi dell’operazione nella Striscia di Gaza
L’ambasciata ha sottolineato che gli obiettivi dell’operazione nella Striscia di Gaza, fin dal primo giorno, erano chiari: porre fine al dominio di Hamas nel territorio e prevenire il ripetersi di “atrocità come quelle commesse il 7 ottobre”.
Critiche alla presunta falsa simmetria
L’ambasciata ha contestato l’affermazione del documento secondo cui il principio della distinzione tra civili e combattenti sarebbe stato ignorato da entrambe le parti. Secondo l’ambasciata, questa affermazione creerebbe una “falsa simmetria” basata su pregiudizi e unilateralità. Si sostiene che Israele si sforzi di rispettare la distinzione, mentre Hamas deliberatamente integra civili e combattenti nella sua strategia di combattimento, sapendo che Israele verrebbe incolpato.
Critiche all’utilizzo del termine “guerra giusta”
L’ambasciata ha anche criticato l’utilizzo del termine “guerra giusta” nel documento, sostenendo che non sarebbe compatibile con il diritto internazionale che Israele rispetta.
Accuse di opportunismo
L’ambasciata ha accusato il documento di “ignorare opportunisticamente gli attacchi simultanei contro Israele da Libano, Siria, Yemen e Iran”
Considerazioni sulla controversia
La controversia tra l’Ambasciata d’Israele e le Chiese di Terra Santa evidenzia la complessità del conflitto israelo-palestinese e la difficoltà di trovare un linguaggio condiviso per descrivere gli eventi. L’utilizzo di termini come “guerra” o “difesa” è spesso interpretato in modo diverso dalle diverse parti in causa, alimentando ulteriormente le tensioni. È fondamentale cercare un approccio che favorisca il dialogo e la comprensione reciproca, evitando di alimentare retoriche di parte.