Messaggi inquietanti rivelano l’ossessione di Turetta
Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio, aveva espresso timore nei confronti del suo ex fidanzato Filippo Turetta, definendolo “uno psicopatico” in messaggi scambiati fino a pochi giorni prima del delitto. Le parole di Giulia, rivelate dalla trasmissione “Quarto Grado”, descrivono un rapporto segnato da un meccanismo di controllo ossessivo da parte di Turetta, attualmente in carcere in attesa di giudizio per omicidio premeditato aggravato.
“E’ un meccanismo di controllo: malato anche questo. Pippo, sei ossessionato, Signore! Sei uno psicopatico! Non ti rendi conto che mi controlli continuamente. Mi controlli!”, scriveva Giulia in messaggi ritrovati nel telefono di Turetta. Le parole di Giulia esprimono chiaramente la paura che provava nei confronti dell’ex fidanzato, sentendosi costantemente sotto il suo controllo.
Il piano omicida di Turetta: dettagli agghiaccianti
La trasmissione “Quarto Grado” ha diffuso anche dettagli agghiaccianti del piano omicida di Turetta, ritrovati nel suo computer. Tra gli appunti, si leggeva una lista di oggetti necessari per l’omicidio, tra cui cartine geografiche, uno zaino grande, coltelli, scotch, sacchi per l’immondizia e un badile. Inoltre, Turetta aveva annotato l’intenzione di bloccare la portiera della Punto di Giulia, suggerendo un possibile sequestro.
Nonostante Turetta abbia tentato di cancellare questi appunti dal suo computer, gli esperti informatici dei Carabinieri sono riusciti a recuperarli, fornendo prove concrete del piano omicida premeditato.
Le ultime ore di Giulia con il suo assassino
La trasmissione ha mostrato anche foto delle ultime ore trascorse da Giulia con Turetta, il sabato 10 novembre, al centro commerciale “Nave de Vero” a Marghera. Queste immagini offrono un ultimo sguardo alla giovane studentessa prima della sua tragica morte, in compagnia dell’uomo che poi le avrebbe tolto la vita.
Un femminicidio annunciato
I messaggi di Giulia Cecchettin rivelano un quadro inquietante di un rapporto tossico e violento, con un uomo che esercitava un controllo ossessivo sulla sua ex fidanzata. La paura di Giulia, espressa in modo chiaro e diretto nei suoi messaggi, dovrebbe servire come monito sulla pericolosità della violenza di genere e sulla necessità di riconoscere i segnali di un rapporto tossico.