L’educatrice iscritta nel registro degli indagati
La Procura della Repubblica di Siracusa ha iscritto nel registro degli indagati l’educatrice della onlus che aveva organizzato l’escursione durante la quale un bambino di 10 anni è tragicamente morto cadendo in un pozzo artesiano a Palazzolo Acreide (Sr). La donna, che aveva tentato invano di soccorrere il piccolo calandosi nel pozzo, è stata iscritta nel registro degli indagati come atto dovuto per consentirle di nominare un consulente tecnico che possa partecipare all’autopsia del bambino, esame irripetibile.
L’escursione e la tragedia
Il piccolo, insieme ad un gruppo di bambini, alcuni dei quali disabili, partecipava ad un’escursione organizzata dalla onlus di cui l’educatrice faceva parte. Durante l’escursione, il bambino è caduto nel pozzo artesiano, le cui condizioni non sono ancora state accertate. Nonostante i tentativi di soccorso dell’educatrice, il bambino è purtroppo deceduto.
Un atto dovuto per garantire la tutela
L’iscrizione nel registro degli indagati dell’educatrice, pur non implicando necessariamente una responsabilità penale, rappresenta un atto dovuto per garantire il diritto di difesa della donna e per consentirle di partecipare alle indagini attraverso un consulente tecnico. La decisione della Procura mira ad assicurare che tutte le fasi delle indagini siano condotte in modo trasparente e che tutti i soggetti coinvolti abbiano la possibilità di tutelare i propri diritti.