La protesta di Piotta e la risposta del Club Tenco
Il rapper romano Tommaso Zanello, in arte Piotta, ha espresso il suo disappunto per l’esclusione del suo disco “Na Notte Infame” dalla categoria “Miglior album in dialetto” del premio Tenco, in programma a Sanremo dal 17 al 19 ottobre. Secondo l’artista, il disco, pur non essendo interamente in dialetto romano, è fortemente legato alla cultura della capitale, con titoli, storie, citazioni, luoghi, quartieri, modi di dire, cadenza, slang, rap e ospiti tutti legati alla città di Roma.
Il Club Tenco, in risposta alle proteste di Piotta, ha specificato che non mette in dubbio la rappresentatività della cultura romana nei brani dell’artista, ma ha ribadito che l’album non soddisfa i requisiti del regolamento del premio, che prevede che i testi siano “scritti e cantati per oltre il 50%” in dialetto o lingua minoritaria. Secondo il Club Tenco, solo un brano su undici dell’album è in dialetto romanesco, mentre sette canzoni sono in italiano standard e tre testi contengono sporadici tratti dialettali.
Il regolamento del premio Tenco e la questione del dialetto romano
Il Club Tenco ha fatto riferimento al regolamento del premio Tenco 2024, che prevede che le opere in concorso devono contenere almeno la metà dei brani afferenti alla categoria in cui competono. Il Club Tenco ha sottolineato che l’album “Na Notte Infame” è stato autocandidato solo nella categoria “migliore album in dialetto o lingua minoritaria parlata in Italia” e che la scelta della categoria è di responsabilità dell’artista. Inoltre, il Club Tenco ha ricordato che il regolamento è pubblico e disponibile online sul sito del premio.
Il Club Tenco ha anche citato l’autorevole parere di Paolo D’Achille, presidente dell’Accademia della Crusca, secondo cui, anche se è difficile stabilire un confine netto tra dialetto romano e italiano, è necessario tracciare un confine a fini pratici per l’assegnazione delle targhe. La categoria “migliore album in dialetto o lingua minoritaria parlata in Italia” nasce con l’obiettivo di valorizzare un patrimonio culturale linguistico altrimenti non considerato.
Il confine labile tra dialetto e italiano
La vicenda solleva un interessante dibattito sul confine labile che spesso esiste tra dialetto e italiano, soprattutto in contesti come quello romano, dove l’influenza del dialetto è molto forte nella lingua parlata. La questione pone l’interrogativo su come definire e classificare la lingua di un’opera musicale, soprattutto quando si tratta di un genere come il rap, che spesso si nutre di influssi linguistici diversi.