Un Festival dedicato alla creatività italiana a Tunisi
Dal 26 giugno al 6 luglio, la capitale tunisina ospita il Festival della Creatività Italiana In Situ – Tunisi, un evento organizzato dall’ambasciata d’Italia e dall’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi. Il festival, che coinvolge istituzioni, artisti e aziende italiane, mira a celebrare la cultura italiana attraverso diverse iniziative che animeranno le strade di Tunisi, valorizzando l’architettura, il design, il cinema, il teatro, le arti visive, la storia, l’archeologia e l’artigianato italiano.L’obiettivo del festival è quello di mettere in luce la capacità dell’Italia di coniugare tradizione e innovazione, in stretta collaborazione con i cittadini tunisini.
‘To Be Creative – Umanità in corso’: la danza incontra l’opera lirica
Nell’ambito del festival, la Compagnia Artemis Danza presenta “To Be Creative – Umanità in corso”, una serie di performance coreografate da Monica Casadei, in scena fino al 30 giugno nel suggestivo scenario del Presbiterio di Santa Croce nella Medina di Tunisi.Lo spettacolo, pensato come una serie di azioni performative al melodramma, si propone di esplorare le sfumature dell’essere “umani” attraverso un cammino fisico e metaforico. Ogni esibizione è un’esperienza unica, in cui la danza si integra perfettamente con il luogo che la ospita.
Un concept originale che unisce danza e melodramma
L’idea di Monica Casadei è quella di reinventare e trasformare coreografie e suggestioni sonore, creando un tutt’uno con il contesto circostante. Il concept dello spettacolo si concentra sulla musica legata al melodramma, un tratto distintivo della creatività italiana nel mondo, designato patrimonio immateriale dall’Unesco.Le coreografie sono accompagnate da brani lirici tratti da opere come La Traviata, Il Barbiere di Siviglia, Madame Butterfly e Turandot, nonché da elaborazioni musicali contemporanee composte da Fabio Fiandrini e Luca Vianini.
Un connubio di culture
L’iniziativa di portare Artemis Danza a Tunisi, con uno spettacolo ispirato all’opera lirica, rappresenta un interessante connubio di culture. La scelta di un luogo storico come il Presbiterio di Santa Croce, all’interno della Medina, sottolinea l’intenzione di creare un dialogo tra la tradizione italiana e il contesto tunisino, creando un’esperienza culturale ricca e stimolante.