Un incontro tra due figure chiave del cinema italiano
Sergio Castellitto, presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, e Marco Bellocchio, direttore della Cineteca di Bologna, si sono incontrati a Bologna per un dialogo pubblico incentrato sul loro ruolo nel mondo del cinema. L’incontro, avvenuto al cinema Modernissimo, ha visto la partecipazione di Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, e ha attirato un pubblico numeroso.
Castellitto ha descritto il Centro Sperimentale come un luogo “seducente e ammaliante”, evocando le emozioni che si provano passeggiando per i corridoi che hanno visto la presenza di grandi maestri come Roberto Rossellini. Bellocchio, a sua volta, ha raccontato il suo legame speciale con l’istituzione, dove ha insegnato per alcuni anni dopo aver iniziato la sua carriera come attore, su consiglio di Andrea Camilleri.
Progetti e visioni per il futuro del cinema
Castellitto ha parlato dell’iniziativa “Diaspora degli Artisti in Guerra”, che ha aperto le porte del Centro Sperimentale e della Cineteca Nazionale al pubblico, registrando un’affluenza di oltre 700 persone al giorno, con una significativa presenza di giovani sotto i 30 anni.
Bellocchio ha espresso apprezzamento per l’iniziativa di Castellitto, mostrandosi aperto a future collaborazioni. Entrambi hanno sottolineato l’importanza della preservazione e della conservazione del patrimonio cinematografico, riconoscendo il ruolo cruciale delle istituzioni che guidano.
Nonostante entrambi si siano dichiarati “manager atipici”, entrambi hanno riconosciuto la complessità del ruolo e la loro dedizione alla cultura cinematografica.
Un legame professionale e un ricordo speciale
Farinelli ha evidenziato le analogie artistiche e le esperienze comuni tra Castellitto e Bellocchio, entrambi attori diventati registi che hanno collaborato in due film: “L’ora di religione” e “Il regista di matrimoni”
Bellocchio ha ricordato un momento particolare del set di “L’ora di religione”, riguardante una bestemmia pronunciata da Castellitto. Bellocchio ha descritto l’abbraccio spontaneo di Castellitto dopo la bestemmia come un gesto “fraterno, toccante”, che ha conferito alla scena un’intensità unica.
Il ruolo dei manager ‘atipici’ nella cultura
L’incontro tra Castellitto e Bellocchio evidenzia come figure provenienti dal mondo artistico possano apportare un contributo significativo alla gestione di istituzioni culturali. La loro esperienza diretta con il cinema, unita alla passione per la cultura, li rende figure capaci di guidare le istituzioni con una visione autentica e profonda.