Minaccia di chiusura anticipata
La proprietà indiana dello storico impianto siderurgico di Port Talbot Steelworks, in Galles, ha minacciato di anticipare la chiusura dei due altoforni locali. La decisione arriva in seguito all’annuncio di un piano di ristrutturazione e tagli che coinvolgerebbero quasi 3.000 persone, volto a far fronte alla crisi interna e internazionale e alla promessa di una svolta “più verde” della produzione.
Secondo il piano iniziale, il primo altoforno doveva essere chiuso alla fine di giugno e il secondo entro settembre. Tuttavia, la situazione sta rapidamente evolvendo in seguito allo sciopero a tempo indeterminato indetto dal sindacato Unite a partire dall’8 luglio.
Sciopero e pressioni politiche
Il sindacato Unite ha accusato la proprietà di voler accelerare la chiusura degli altoforni in risposta allo sciopero, affermando che la decisione porterebbe alla perdita di 2.800 posti di lavoro. Onay Kasab, rappresentante nelle trattative di Unite, ha dichiarato: “Quale altra opzione abbiamo quando dobbiamo affrontare la perdita di 2.800 posti di lavoro? Lo abbiamo detto a Tata, diverse volte, di aspettare le elezioni e un nuovo governo laburista.”
Il sindacato sembra puntare su un cambio di governo in vista delle elezioni politiche britanniche del 4 luglio, dove i sondaggi prevedono una vittoria dell’opposizione laburista guidata da Keir Starmer.
La posizione di Tata
Tuttavia, Tata ha già affermato l’intenzione di non voler cambiare i suoi piani per Port Talbot, indipendentemente dal risultato delle elezioni. L’azienda sembra determinata a portare avanti il piano di ristrutturazione, nonostante le pressioni del sindacato.
Un futuro incerto per Port Talbot
La minaccia di chiusura anticipata degli altoforni di Port Talbot rappresenta un duro colpo per la comunità locale e per l’economia del Galles. La perdita di migliaia di posti di lavoro avrebbe un impatto devastante sull’area, sollevando preoccupazioni per il futuro dello storico impianto siderurgico. La decisione di Tata, legata alla crisi del settore e alla promessa di una produzione più verde, dovrà essere attentamente valutata alla luce delle implicazioni sociali ed economiche.