Archiviazione richiesta per Frah Quintale
La Procura di Milano ha richiesto l’archiviazione delle accuse di vilipendio delle forze armate e diffamazione nei confronti del rapper Frah Quintale, all’anagrafe Francesco Servidei. Le accuse erano state mosse a seguito di un post pubblicato dal cantante sul suo profilo Instagram nel 2022, dopo un concerto in Calabria. Il post in questione mostrava un fotomontaggio di poliziotti in divisa con il volto coperto da “maschere di maiale” e la scritta “Se mi guardi così…”.
La posizione della Procura
Secondo la Procura, il post non sarebbe idoneo a vilipendere le forze armate, mancando la volontà di offendere da parte del rapper. Inoltre, il post non sarebbe più presente sulla bacheca di Frah Quintale, rendendo le indagini “fallimentari” a distanza di sei mesi dal fatto denunciato.
L’opposizione del Mosap
Il sindacato di polizia Mosap, che aveva presentato denuncia contro il rapper, si è opposto alla richiesta di archiviazione. Secondo il sindacato, il pm avrebbe erroneamente valutato la portata diffamatoria del post, amplificata dalla notorietà dell’artista. Il segretario generale del Mosap, Fabio Conestà, ha definito “incredibile” la richiesta di archiviazione, sostenendo che la polizia giudiziaria aveva riconosciuto la chiara portata diffamatoria dello scritto.
Considerazioni
La vicenda solleva un dibattito delicato sulla libertà di espressione e sui limiti dell’ironia, soprattutto quando si tratta di figure pubbliche e di corpi dello Stato. La Procura ha ritenuto che il post non avesse l’intento di vilipendere le forze armate, mentre il Mosap ha espresso un parere contrario. Sarà interessante osservare come si evolverà la vicenda e quale sarà la decisione finale del giudice, chiamato a valutare se il post di Frah Quintale abbia effettivamente superato i limiti della libertà di espressione.