La protesta degli agricoltori abruzzesi
Questa mattina, il capoluogo adriatico di Pescara ha visto una grande mobilitazione del settore agricolo abruzzese, con centinaia di agricoltori e 150 trattori in marcia per le strade del centro città. La manifestazione, organizzata da Coldiretti Abruzzo, aveva come obiettivo la denuncia dell’invasione dei cinghiali che sta mettendo a rischio le campagne e la sicurezza dei cittadini.
Il corteo, partito da piazza della Repubblica alle ore 9:00, ha percorso corso Vittorio Emanuele II fino a piazza Unione, dove si sono tenuti gli interventi dei dirigenti di Coldiretti. La partecipazione è stata massiccia, con agricoltori provenienti da tutte le province abruzzesi, e ha incluso un presidio di trattori guidati da giovani imprenditori agricoli.
Le richieste degli agricoltori
Secondo Roberto Rampazzo, direttore regionale di Coldiretti Abruzzo, è necessario un “cambio di passo” sulle politiche relative ai piani di contenimento degli ungulati, che ad oggi si sono dimostrati inefficaci. La manifestazione mirava a sollecitare risposte concrete e immediate da parte del governo nazionale e della Regione Abruzzo.
Gli organizzatori hanno spiegato che l’obiettivo della mobilitazione è quello di “far applicare subito a livello regionale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno per l’adozione di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica”
Disagi al traffico
Il lungo corteo di trattori ha inevitabilmente causato alcuni disagi al traffico veicolare, in particolare a causa della chiusura di Corso Vittorio Emanuele II.
Un problema crescente
L’invasione dei cinghiali è un problema crescente in molte regioni italiane, con conseguenze negative sull’agricoltura, sulla sicurezza stradale e sulla biodiversità. Le proteste degli agricoltori abruzzesi evidenziano la necessità di politiche efficaci per la gestione di questa problematica, che richiede un approccio integrato e coordinato a livello regionale e nazionale.