Confisca di beni e sorveglianza speciale
La Squadra Mobile di Frosinone ha eseguito la confisca di beni per un valore superiore a un milione di euro appartenenti alla famiglia sinti Di Silvio di Sora. La decisione è stata presa dalla Terza Sezione Penale del tribunale di Roma, accogliendo la richiesta di misura patrimoniale presentata dalla Procura della Repubblica. Secondo le autorità, i beni sarebbero il frutto di attività illecite.
Oltre alla confisca, è stata applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale a undici persone, di cui dieci appartenenti alla famiglia Di Silvio. Per tutti è stato imposto l’obbligo di residenza nel Comune di Sora.
Le indagini alla base della confisca
La confisca dei beni è il risultato di due inchieste condotte dalla Squadra Mobile di Frosinone, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cassino: “Ultima Corsa” e “Requiem”.
L’indagine “Ultima Corsa” ha preso avvio da corse clandestine di cavalli svolte nelle strade di Sora, mentre “Requiem” si è concentrata su un vasto giro di spaccio con collegamenti a Scampia e San Giovanni a Teduccio in Campania. Quest’ultima indagine ha portato a processo 18 persone, con condanne in primo grado per un totale di 160 anni.
Provenienza illecita dei beni
Secondo le indagini, i beni mobili ed immobili dei Di Silvio sarebbero stati acquistati con i proventi delle attività criminali. Nel novembre 2023, era stato disposto il sequestro dei beni, al quale ora è seguita la confisca.
Considerazioni
La confisca dei beni e l’applicazione della sorveglianza speciale sono misure preventive che mirano a contrastare l’attività criminale e a impedire che i proventi di reati vengano reinvestiti. L’operazione evidenzia l’impegno delle autorità nell’indagare e perseguire attività criminali, anche attraverso misure patrimoniali che colpiscono i beni dei presunti responsabili.