Un Flusso Massiccio Verso il Mercato Libero
Nel corso del 2024, si è assistito ad un consistente spostamento di utenti dal mercato tutelato dell’energia al mercato libero, con un rapporto di quasi 20 a 1. Secondo i dati di Assoutenti, solo 32.946 utenti sono rientrati nel mercato tutelato nel 2024, mentre ben 644.000 consumatori hanno optato per il mercato libero tra gennaio e giugno, come certificato da Arera.
La Campagna Informativa e le Offerte delle Società Energetiche
Assoutenti attribuisce questa sproporzione al fallimento della campagna informativa sulle tutele graduali, partita a maggio con un ritardo significativo e con un budget limitato di 1 milione di euro. Inoltre, con la fine del mercato tutelato della luce, le società energetiche hanno attuato una strategia di acquisizione di nuovi clienti modificando le proprie offerte, con un ritorno dei contratti a prezzo fisso.
Analisi delle Offerte sul Mercato Libero
Secondo l’analisi di Assoutenti, basata sui dati del Portale Offerte di Arera e Acquirente Unico, la migliore offerta a prezzo fisso per un’utenza domestica tipo, con un consumo annuo di 2.700 kWh e 3 kW di potenza impegnata, prevede una bolletta di 677,68 euro annui. Questa offerta, valida su tutto il territorio nazionale, è rivolta specificamente ai clienti provenienti dal mercato tutelato e fissa il prezzo dell’energia per 24 mesi. Per quanto riguarda le offerte a prezzo variabile, la migliore offerta per la stessa utenza tipo prevede una bolletta media annua di 703,93 euro. Pertanto, il prezzo fisso, considerando solo la migliore offerta presente sul portale, consente un risparmio medio di circa 26,3 euro annui rispetto al prezzo variabile.
Un’Inversione di Tendenza nel Mercato Libero
Sebbene il risparmio offerto dal prezzo fisso rispetto al variabile sia modesto, secondo il presidente onorario di Assoutenti, Furio Truzzi, questa inversione di tendenza dimostra che le società energetiche stanno riducendo le tariffe sui contratti a prezzo fisso, dopo anni di prezzi elevati per cautelarsi dalle fluttuazioni del mercato. Questo suggerisce che potrebbero esserci margini per una riduzione delle tariffe sul mercato libero, che a marzo risultavano mediamente più alte del 47,7% rispetto al mercato tutelato.