Un superstite arrestato per omicidio
La tragedia del naufragio del 17 giugno nel Mar Jonio, che ha visto la morte di almeno 36 persone, tra cui 15 minori, si arricchisce di un nuovo capitolo drammatico. La Squadra mobile di Reggio Calabria, il Commissariato di Siderno e la Sezione operativa navale della Guardia di finanza di Roccella Ionica hanno arrestato uno dei superstiti con l’accusa di omicidio.
Secondo le indagini, l’uomo avrebbe aggredito una ragazza irachena di 16 anni, figlia di un’altra superstite, mentre la barca a vela era già alla deriva, provocandone la morte per soffocamento. Il fermo è stato emesso dalla Procura di Locri ed è stato convalidato dal gip, che ha disposto la detenzione in carcere dell’uomo, trasferito successivamente nel carcere di Catanzaro.
Le indagini e le testimonianze
Le indagini, coordinate dalla Procura di Locri diretta da Giuseppe Casciaro, si sono avvalse delle testimonianze di alcuni migranti sopravvissuti al naufragio. Queste testimonianze hanno permesso di ricostruire la dinamica dell’omicidio, che si aggiunge alla tragica sequela di eventi che hanno caratterizzato il naufragio della barca a vela, affondata a circa 120 miglia dalle coste calabresi con a bordo circa 70 migranti.
Il bilancio del naufragio
Il naufragio ha visto la sopravvivenza di 11 persone, mentre una dodicesima migrante recuperata ancora in vita è morta durante il viaggio sulla motovedetta della Guardia costiera verso il porto di Roccella Ionica. Al momento, sono stati recuperati 36 corpi, tra cui 15 minori (8 maschi e 7 femmine), mentre si stima che oltre una ventina di persone siano ancora disperse. Le ricerche nell’area proseguono con sorvoli aerei.
Un dramma nella tragedia
L’arresto di un superstite per omicidio aggiunge un ulteriore strato di dolore e orrore alla tragedia del naufragio nel Mar Jonio. Questo evento, oltre a evidenziare la fragilità della vita in mare e le condizioni spesso disumane a cui sono sottoposti i migranti durante i viaggi della speranza, pone anche l’accento sulla violenza e la criminalità che possono manifestarsi anche in situazioni di estremo pericolo.