Guardia di Finanza: 534 lavoratori in nero nelle Marche
Secondo i dati forniti dalla Guardia di Finanza, dal primo gennaio 2023 sono stati individuati 534 lavoratori in nero o irregolari nel territorio marchigiano. Il dato è stato reso noto dal Comandante regionale Marche, Generale di Divisione Alessandro Barbera, in occasione della presentazione del bilancio delle attività delle Fiamme Gialle, che quest’anno celebrano il 250° anniversario dalla fondazione del Corpo.
Barbera ha evidenziato la “massima attenzione” rivolta dalla Guardia di Finanza al fenomeno del lavoro nero, sottolineando che le attività ispettive si sono concentrate su questa forma di sfruttamento dei lavoratori. Ha inoltre anticipato che in futuro saranno attuate azioni “più efficaci e incisive” per contrastare il fenomeno, a testimonianza della rilevanza che il Corpo attribuisce a questa problematica.
Caporalato: monitoraggio e controllo del territorio
Nonostante l’attenzione posta sul lavoro nero, al momento non sono state riscontrate situazioni di caporalato. “Attività gestite in maniera articolata dal punto di vista del caporalato non ne abbiamo individuate”, ha precisato il Comandante Barbera. Tuttavia, ha assicurato che la Guardia di Finanza sta conducendo attività di “monitoraggio, informativa e controllo capillare del territorio” che potrebbero portare a interventi futuri.
Un problema diffuso anche nelle Marche
I dati forniti dalla Guardia di Finanza evidenziano come il lavoro nero non sia un fenomeno circoscritto a determinate aree geografiche, ma interessi anche regioni come le Marche. È importante che le istituzioni continuino a investire risorse e sforzi per contrastare questo fenomeno, che danneggia sia i lavoratori sfruttati che le imprese oneste che operano nel rispetto delle norme.