Revoca degli arresti domiciliari per Catella e Scandurra

Il Tribunale del Riesame di Milano ha annullato la misura degli arresti domiciliari precedentemente disposta dal GIP Mattia Fiorentini nei confronti di Manfredi Catella, CEO di Coima, e dell’architetto Alessandro Scandurra. La decisione è stata presa in seguito alla valutazione degli atti dell’indagine sull’urbanistica a Milano, che non hanno evidenziato la sussistenza di un accordo corruttivo tra i due.

Assenza di prove di un accordo corruttivo

Il collegio giudicante ha specificato che le risultanze in atti non hanno dimostrato che tra Scandurra e Catella si sia formato e fosse operativo, durante i mandati di Scandurra come componente della Commissione Paesaggio (2019-2021 e 2021-2024), un accordo che implicasse un esercizio pregiudizievole dei poteri attribuiti al pubblico ufficiale a favore del privato Catella.

Compensi leciti e assenza di irregolarità

Il Tribunale ha inoltre sottolineato che gli incarichi di progettazione ricevuti da Scandurra sono stati compensati in modo lecito, senza alcuna traccia di sovrafatturazioni o fatture false. Questo elemento ha contribuito a escludere l’ipotesi di un accordo corruttivo finalizzato a favorire Catella attraverso l’attività di Scandurra nella Commissione Paesaggio.

Implicazioni per l’indagine sull’urbanistica

La decisione del Tribunale del Riesame rappresenta un importante sviluppo nell’ambito della maxi indagine sull’urbanistica a Milano. La revoca degli arresti domiciliari e l’assenza di prove di corruzione per Catella e Scandurra potrebbero avere ripercussioni significative sull’intero procedimento, portando a una revisione delle accuse e delle misure cautelari nei confronti di altri soggetti coinvolti.

Valutazione delle prove e responsabilità

La decisione del Tribunale del Riesame sottolinea l’importanza di una rigorosa valutazione delle prove in casi di presunta corruzione. È fondamentale che le accuse siano supportate da elementi concreti e inequivocabili, al fine di evitare ingiuste penalizzazioni e tutelare la reputazione delle persone coinvolte. La vicenda di Catella e Scandurra evidenzia la necessità di un’attenta analisi dei fatti e di un approccio equilibrato nella gestione delle indagini sull’urbanistica.

Di veritas

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