‘Gemme Cosmiche’ Rivelate da James Webb
Il telescopio spaziale James Webb continua a stupire la comunità scientifica con nuove scoperte straordinarie. Questa volta, il telescopio ha catturato immagini di cinque ammassi stellari antichissimi, mai osservati prima, all’interno di una giovane galassia risalente a meno di 500 milioni di anni dopo il Big Bang. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, è stata realizzata da un team internazionale guidato dall’astronoma italiana Angela Adamo dell’Università di Stoccolma, con la partecipazione di Eros Vanzella e Matteo Messa dell’Istituto nazionale di astrofisica a Bologna.
Queste giovani galassie dell’universo primordiale sono una fonte preziosa di informazioni, poiché hanno vissuto fasi intense di formazione stellare, generando grandi quantità di radiazioni ionizzanti che hanno contribuito a rendere l’universo più trasparente (durante la cosiddetta epoca della reionizzazione). Tuttavia, osservare galassie così distanti è una sfida notevole.
L’Aiuto delle Lenti Gravitazionali
L’universo stesso ci offre un aiuto prezioso attraverso le ‘lenti gravitazionali’, ovvero distribuzioni di materia così dense da curvare lo spaziotempo e deviare il percorso dei raggi luminosi, amplificando la luce proveniente dalle galassie più lontane. È grazie a questo effetto che è stata scoperta la giovanissima galassia, chiamata Cosmic Gems Arc, che possiamo osservare com’era appena 460 milioni di anni dopo il Big Bang.
Questa galassia, osservata per la prima volta dal telescopio spaziale Hubble nel 2018, ora si mostra in dettaglio al suo successore, James Webb (Jwst), gestito dalle agenzie spaziali di Europa (Esa), Stati Uniti (Nasa) e Canada (Csa). Mai prima d’ora erano state osservate le proprietà interne di una galassia così lontana.
Ammassi Stellari Densi e Massicci
Grazie a James Webb, i ricercatori hanno identificato cinque ammassi stellari all’interno di Cosmic Gems Arc, ciascuno con una dimensione di circa 3-4 anni luce. Questo indica che si tratta di ammassi molto densi, mille volte più densi dei tipici ammassi di stelle giovani osservabili nell’universo locale.
“La sorpresa e lo stupore sono stati incredibili quando abbiamo aperto le immagini Webb per la prima volta”, ha commentato Angela Adamo. “Abbiamo visto una piccola catena di punti luminosi, specchiati da un lato all’altro: queste gemme cosmiche sono ammassi stellari! Senza Webb non avremmo saputo che stavamo osservando ammassi stellari in una galassia così giovane”.
Importanza della Scoperta
La presenza di ammassi stellari così densi e massicci è significativa per due motivi principali. In primo luogo, potrebbero essere i precursori degli ammassi globulari che popolano le galassie odierne. In secondo luogo, durante la loro formazione, questi ammassi stellari potrebbero ‘distruggere’ il mezzo interstellare della galassia ospite e, con le loro stelle giovani e massicce, svolgere un ruolo chiave nel processo di reionizzazione dell’universo.
“Stiamo finalmente smascherando le origini delle prime galassie con la qualità e potenza del telescopio Jwst e, grazie al lensing gravitazionale, stiamo vedendo dettagli senza precedenti”, ha aggiunto Vanzella. “L’universo a quell’epoca non era come quello odierno e questo ci appare adesso come un dato di fatto”.
Un’Osservazione Straordinaria
La scoperta di questi ammassi stellari primordiali grazie a James Webb è un evento straordinario che ci permette di gettare uno sguardo senza precedenti nell’universo primordiale. L’osservazione di questi oggetti così lontani e antichi ci fornisce informazioni preziose sull’evoluzione delle galassie e sull’universo stesso, aprendo nuove strade alla comprensione del nostro cosmo.