Un’alleanza virtuosa tra fede e inclusione
L’Istituto dei Ciechi di Milano, fondato nel 1840, si appresta a celebrare il suo 185° anniversario nel 2025. In occasione di questo importante traguardo, è stato presentato il volume “Il cammino dei Ciechi nella città di Ambrogio”, un’opera che ripercorre la storia dell’istituzione e il suo profondo legame con la Diocesi Ambrosiana.
L’Arcivescovo Mario Delpini, intervenuto alla presentazione del volume, ha definito la lettura come “un elogio di Milano”, una città che ha saputo affrontare le sfide con coraggio e dove la beneficenza è vista come un contributo al bene comune e non come semplice elemosina.
“Un volume di carattere storico che mette in luce le relazioni tra Diocesi ambrosiana e Istituto dei Ciechi nell’opera educativa”, ha spiegato Rodolfo Masto, presidente dell’Istituto. Secondo Masto, l’istituzione è frutto di un'”alleanza virtuosa” nata dalla generosità dei benefattori milanesi e lombardi, un esempio di filantropia ambrosiana che ha permesso ai ciechi milanesi di raggiungere il riscatto sociale, sempre con la Chiesa Ambrosiana come punto di riferimento.
L’introduzione del Braille in Italia e l’innovazione didattica
L’Istituto dei Ciechi di Milano ha svolto un ruolo fondamentale nell’introduzione del sistema Braille in Italia, contribuendo in modo decisivo all’alfabetizzazione e all’istruzione delle persone non vedenti. L’istituzione si è distinta anche per la ricerca di innovativi metodi didattici, sempre attenti alle esigenze specifiche dei suoi studenti.
La storia dell’Istituto è intrisa di impegno per l’inclusione sociale e per l’emancipazione delle persone con disabilità visive, un percorso che ha visto l’istituzione diventare un punto di riferimento per l’educazione e la formazione dei ciechi in Italia.
Un’eredità di inclusione e progresso
La storia dell’Istituto dei Ciechi di Milano rappresenta un esempio di come la fede, la filantropia e l’impegno per l’inclusione sociale possano convergere per creare un’istituzione che ha contribuito al progresso sociale e all’emancipazione di persone con disabilità visive. L’introduzione del Braille e la ricerca di metodi didattici innovativi testimoniano la costante attenzione dell’istituto alle esigenze specifiche dei suoi studenti, contribuendo a creare un ambiente educativo inclusivo e di qualità.