La confessione di Jasveen Sangha
Jasveen Sangha, 42 anni, si è dichiarata colpevole di fronte a un tribunale federale di Los Angeles per aver fornito la ketamina che ha causato la morte di Matthew Perry, l’amato attore della serie ‘Friends’. La donna, con cittadinanza statunitense e britannica, ha ammesso le proprie responsabilità mercoledì, affrontando ora una possibile condanna a oltre 60 anni di carcere. La sentenza è prevista per il 10 dicembre.
Il ruolo di ‘Ketamine Queen’ nello spaccio
Sangha, soprannominata la ‘Ketamine Queen’, ha riconosciuto diverse accuse, tra cui lo spaccio di droga con conseguenze mortali. L’indagine ha rivelato che la donna operava in collaborazione con un intermediario, Erik Fleming, per vendere fiale di ketamina all’assistente personale di Perry, Kenneth Iwamasa. Secondo l’accusa, Iwamasa avrebbe iniettato all’attore almeno tre dosi letali il giorno della sua morte, avvenuta nell’ottobre 2023.
Dettagli sull’indagine e le prove
La morte di Matthew Perry, avvenuta nella jacuzzi della sua villa a Pacific Palisades, ha scosso il mondo dello spettacolo. L’autopsia ha rivelato livelli elevatissimi di ketamina nel suo corpo. Dopo la notizia del decesso, Sangha avrebbe invitato Fleming a cancellare tutti i messaggi, nel tentativo di occultare le prove del loro coinvolgimento. Durante una perquisizione nella sua abitazione a North Hollywood, gli inquirenti hanno scoperto un vero e proprio arsenale di droghe, tra cui metanfetamina, ecstasy, cocaina e pillole contraffatte di Xanax, oltre a strumenti per pesare e spacciare le sostanze.
Precedenti e coinvolgimento di altri individui
Sangha ha ammesso di aver venduto ketamina anche a un altro uomo, morto di overdose nel 2019. Oltre a lei, altre due persone hanno patteggiato una diminuzione della pena dichiarandosi colpevoli: i medici Mark Chavez e Salvador Plasencia. Quest’ultimo, in particolare, rivendeva la ketamina a Perry a prezzi esorbitanti, commentando in un sms: ‘Chissà quanto pagherà questo idiota’. L’attore arrivava a spendere fino a 2.000 dollari a fiala, mentre i fornitori la acquistavano a soli 12 dollari.
La reazione della difesa
‘Si sta assumendo le sue responsabilità,’ ha dichiarato l’avvocato di Sangha, Mark Geragos, sottolineando l’intenzione della sua cliente di collaborare con la giustizia.
Riflessioni sul caso e la lotta alla dipendenza
Il caso di Matthew Perry è un tragico esempio delle conseguenze devastanti della dipendenza e dello spaccio di droga. La confessione di Jasveen Sangha e il coinvolgimento di altri individui evidenziano la complessità e la gravità del problema. È fondamentale continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi della dipendenza e a promuovere programmi di prevenzione e recupero per aiutare chi ne ha bisogno. La morte di un talento come Matthew Perry deve essere un monito per tutti noi.
