La promessa di Trump
Donald Trump, attraverso il suo social network Truth, ha promesso il rilascio di Evan Gershkovich, il giornalista del Wall Street Journal attualmente detenuto in Russia con l’accusa di spionaggio. Secondo Trump, il reporter sarebbe rilasciato “prima che io prenda ufficialmente l’incarico” se lui vincesse le elezioni presidenziali del 5 novembre.
Un attacco a Biden
L’affermazione di Trump è stata interpretata come un attacco diretto al presidente Joe Biden, accusato implicitamente di non aver fatto abbastanza per ottenere il rilascio di Gershkovich. Trump non ha fornito dettagli su come avrebbe intenzione di ottenere il rilascio del giornalista, ma la sua promessa è stata vista come un tentativo di sfruttare la situazione a suo vantaggio politico.
Un’affermazione audace
La promessa di Trump di ottenere il rilascio di Gershkovich è un’affermazione audace, considerando la complessità della situazione geopolitica tra Stati Uniti e Russia. È difficile immaginare come Trump potrebbe ottenere il rilascio del giornalista, soprattutto in un contesto di tensioni internazionali già elevate. Tuttavia, è importante ricordare che Trump ha spesso utilizzato la politica estera come strumento di propaganda, e questa promessa potrebbe essere vista come un tentativo di attirare l’attenzione degli elettori su un tema sensibile.