Testimonianze di professionisti italiani
Lo sciopero di Hollywood del 2023 ha avuto un impatto devastante sulle vite di molti professionisti italiani che lavorano nell’industria cinematografica. Stefania Rosini, fotografa di scena per produzioni di grande successo come Hbo, Amazon, Netflix e Disney, racconta di amici che hanno perso l’assicurazione medica e la casa a causa della mancanza di lavoro. "È un disastro. È difficile restare sereni", afferma la 49enne della provincia di Grosseto, evidenziando come la paga americana sia insostenibile per chi vive in Italia.
Anche Coxy, costumista milanese con 12 anni di esperienza a Hollywood, conferma il calo del lavoro, iniziato addirittura prima dello sciopero. "Nessuna produzione se la sentiva di partire, sapendo che da lì a poco tutto si sarebbe fermato", racconta. La sua ultima lavorazione per Hulu si è conclusa a dicembre 2022, con alcune scene da rigirare che sono state rimandate a causa della vertenza sindacale. "Pensavo di esser chiamata al più tardi a gennaio di quest’anno…invece, ho cominciato questa settimana!", afferma, sottolineando l’incertezza del lavoro e il timore di un nuovo sciopero.
Dati allarmanti sull’occupazione
Secondo i dati dello U.S. bureau of labor statistics, ad aprile il livello di occupazione sui set e negli studi di registrazione ha subito una contrazione del 20% rispetto al periodo pre-pandemia. Un tasso di occupazione così basso non si registrava da 30 anni, secondo l’ente. Anche FilmLa, l’ente che concede i permessi per girare nel comune e nella contea di Los Angeles, ha registrato un calo delle riprese nell’anno in corso, con una diminuzione dell’8,7% nel primo trimestre rispetto al 2023. Le riprese di serie tv hanno subito una flessione ancora più marcata, con un -16,2%.
La situazione attuale è considerata peggiore della pandemia, come sottolineato da Stefania Rosini, che ricorda come quattro anni fa i professionisti del settore avessero ancora dei risparmi. L’attuale crisi arriva in un momento di fragilità per l’industria, già provata dalla pandemia.
La vertenza sindacale in corso
Un fattore che contribuisce all’incertezza del settore è la contrattazione in corso tra i produttori e Iatse, la confederazione che riunisce i sindacati delle maestranze di set e post produzione. I contratti di 170.000 lavoratori, tra cui costumisti, scenografi, cameraman, elettricisti, montatori, esperti di effetti speciali e fornitori del catering, scadono il 31 luglio.
Il negoziato, pur svolgendosi in un clima più conciliante rispetto all’anno scorso, ha visto un prolungamento del termine a causa della mancanza di accordo sui benefit richiesti dai lavoratori per il nuovo contratto triennale. Il produttore Michele Greco rivela che nessuno si azzarda a muovere un dito prima di agosto, in attesa della risoluzione della vertenza sindacale.
L’impatto dello sciopero sull’industria cinematografica
Lo sciopero del 2023 ha avuto un impatto significativo sull’industria cinematografica di Hollywood, con conseguenze tangibili sui professionisti del settore, sia americani che stranieri. La situazione evidenzia la complessa rete di relazioni e interessi che caratterizzano l’industria, con i sindacati che rivendicano diritti e condizioni di lavoro migliori, mentre i produttori cercano di mantenere un equilibrio economico. L’incertezza sul futuro dell’industria è legata all’esito della contrattazione sindacale in corso, che potrebbe determinare il destino di molte produzioni e il lavoro di migliaia di persone.