Un Concerto Avvolto nel Mistero
Il prossimo 24 giugno, alle ore 21, il Cortile dell’Archiginnasio di Bologna ospiterà un evento singolare nell’ambito della rassegna Pianofortissimo & Talenti. Un concerto che si caratterizzerà per un’identità celata: il pianista, un’eccellenza del pianismo internazionale secondo il direttore artistico Alberto Spano, si esibirà schermato da pannelli, rimanendo invisibile al pubblico fino alla conclusione del recital.
L’iniziativa, volutamente paradossale e trasgressiva, mira a sfidare il predominio dell’immagine, invitando il pubblico a concentrarsi unicamente sull’ascolto e a valutare l’esibizione esclusivamente sulla base della musica. Un’esperienza che ricorda i concorsi pianistici del primo Novecento, dove era consuetudine ascoltare i concorrenti senza vederli, come accadde nel 1939 al Concorso di Ginevra, dove Arturo Benedetti Michelangeli, suonando dietro un paravento, conquistò il premio assoluto della giuria.
Un Programma Segreto
Il programma del concerto, pur non svelando l’identità del pianista, è stato anticipato: saranno eseguite opere di Domenico Scarlatti, Ludwig van Beethoven, Fryderyk Chopin e Claude Debussy. I brani specifici rimangono un mistero, svelati solo ai veri intenditori. L’idea è quella di far vivere al pubblico un’esperienza simile a quella di ascoltare un concerto alla radio in ritardo, dove il piacere della musica si accompagna alla suspense della scoperta.
Secondo Spano, il concerto si pone come un’interessante sperimentazione, una sfida a una tendenza radicata nel potere dell’immagine, che spesso influenza le nostre valutazioni. In un’epoca dominata dal visivo, l’evento invita il pubblico a riappropriarsi del valore dell’ascolto, a lasciarsi trasportare dalla musica senza preconcetti.
Un’Esperienza Sensoriale Unica
Il concerto del Pianista Invisibile promette di essere un’esperienza sensoriale unica, capace di coinvolgere il pubblico in modo profondo. La scelta di nascondere l’identità del pianista fino alla fine crea un’atmosfera di mistero e attesa, spingendo gli spettatori a concentrarsi esclusivamente sulla musica e a lasciarsi trasportare dalla sua bellezza. Questa iniziativa potrebbe rappresentare un’occasione per riflettere sul ruolo dell’immagine nella fruizione artistica, e sul potere evocativo della musica pura, capace di trascendere le apparenze.