La scomparsa di una figura di spicco della psicologia italiana
La psicologa Vera Slepoj si è spenta nella notte a Padova all’età di 70 anni. La notizia della sua scomparsa ha suscitato cordoglio nel mondo accademico e non solo. La dottoressa Slepoj, originaria di Portogruaro, si era laureata in Psicologia all’Università di Padova nel 1977 con una tesi sulla “Devianza e i meccanismi di controllo in una società attuale”.La sua passione per l’animo umano l’ha portata a concentrarsi sulla dimensione affettiva dell’essere umano, un campo che ha esplorato in profondità attraverso i suoi libri e le sue frequenti apparizioni in trasmissioni televisive, che l’hanno resa un volto familiare al grande pubblico.
Una carriera ricca di successi e impegno
Dopo la pubblicazione del suo primo libro, “Capire i sentimenti”, negli anni Ottanta, Vera Slepoj ha continuato a scrivere, diventando un punto di riferimento per chi si interessava di psicologia e di analisi dei sentimenti. La sua carriera è stata costellata anche da esperienze amministrative, come il ruolo di assessore alla cultura e ai musei della Provincia di Padova dal 1999 al 2004.Ha ricoperto inoltre importanti ruoli istituzionali, come la presidenza della Federazione Italiana Psicologi e dell’International Health Observatory, a testimonianza del suo impegno e della sua influenza nel panorama scientifico internazionale.
Il cordoglio per una perdita significativa
La scomparsa di Vera Slepoj è stata salutata con profondo dolore dal sindaco di Padova, Sergio Giordani, che ha definito la sua perdita un lutto non solo per la comunità scientifica, ma anche per la città di Padova, dove la psicologa aveva scelto di vivere dopo la laurea.Anche il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano ha espresso il suo cordoglio, definendo Vera Slepoj una “donna coraggiosa, una studiosa e psicologa di valore, una scrittrice e opinionista che ha saputo indagare con profondità e arguzia l’animo umano e la nostra società”.
Un’eredità di conoscenza e sensibilità
La scomparsa di Vera Slepoj lascia un vuoto significativo nel mondo della psicologia e della cultura italiana. La sua dedizione allo studio dell’animo umano, la sua capacità di comunicare con chiarezza e sensibilità concetti complessi, e il suo impegno in ruoli istituzionali lasceranno un’eredità duratura. Il suo lavoro continuerà a ispirare studiosi e appassionati, contribuendo a una maggiore comprensione della complessità della psiche umana.