Ricerche in un’area ad alta pericolosità
Le ricerche di Leonardo Franco, il 43enne italiano scomparso nello stato di Guanajuato in Messico lo scorso ottobre, riprenderanno alle 20:00 ora italiana (12:00 in Messico). Questa volta le attività di ricerca si concentreranno in un’area del Paese ritenuta sotto il controllo dei narcotrafficanti, quindi ad alta pericolosità.Per garantire la sicurezza del team di ricerca, le autorità locali hanno deciso di rafforzare la scorta, che ora è composta da oltre 30 uomini e donne dei corpi speciali di Marina, Esercito e forze dell’ordine, dotati di unità cinofile.
Indagini e informazioni chiave
Nella prima fase delle indagini sono stati ispezionati alcuni pozzi e interrogata una persona ritenuta informata sui fatti. L’analisi del suo cellulare ha rivelato che l’uomo aveva contattato Leonardo poche ore prima della sua scomparsa.Secondo l’avvocato Luigi Ferrandino, capo del team investigativo della Manisco World, si presume che questa persona abbia fornito informazioni sul luogo in cui potrebbe trovarsi Leonardo, motivo per cui la ricerca si concentrerà ora in quella zona.
Partecipazione della famiglia e impegno del team
Antonio Franco, padre di Leonardo, e Virginia Adamo, presidente della Manisco World, sono a bordo dei mezzi speciali messi a disposizione dalle autorità locali per partecipare alle ricerche. L’area da perlustrare è stata individuata grazie a un lavoro di intelligence coordinato da Ferrandino.Ferrandino ha spiegato che, dopo ore di riunioni con il capo della Fiscalia di Guanajuato, sono state messe a disposizione le migliori risorse del Messico per la ricerca di persone scomparse. Nonostante l’uragano che sta colpendo la zona, le attività di ricerca proseguiranno, come ha sottolineato Ferrandino, che ha espresso la determinazione del team a non fermarsi finché non troveranno Leonardo.
La complessità della ricerca
La ricerca di Leonardo Franco si svolge in un contesto estremamente complesso, con un’area ad alta pericolosità sotto il controllo di organizzazioni criminali. L’impegno delle autorità messicane e del team investigativo è encomiabile, ma la situazione presenta sfide significative che richiedono cautela e una pianificazione strategica.