Conferma scientifica della paternità e nuovi sviluppi sull’omicidio

La Procura di Roma ha ottenuto la conferma definitiva: Francis Kaufmann è il padre della piccola Andromeda, la bambina di soli 11 mesi trovata morta il 7 giugno scorso a Villa Pamphili. I risultati delle analisi del DNA, disposte in seguito all’estradizione di Kaufmann dagli Stati Uniti, non lasciano spazio a dubbi sul legame di parentela tra i due. Questo elemento rappresenta un tassello fondamentale nell’indagine sull’efferato crimine che ha scosso la capitale.

Accuse di omicidio e indagini in corso

Secondo l’impianto accusatorio, Kaufmann è sospettato di aver strangolato la piccola Andromeda all’interno del vasto parco romano. Ma le accuse non si fermano qui: gli inquirenti contestano al 46enne californiano anche l’omicidio della madre della bambina, Anastasia Trofimova, una 28enne di origine russa. Si attendono con ansia i risultati degli esami istologici che dovranno chiarire le modalità con cui Anastasia è stata uccisa. Questi esami sono cruciali per ricostruire gli eventi che hanno portato alla morte della giovane donna e per stabilire con certezza le responsabilità di Kaufmann.

I giorni precedenti il ritrovamento dei corpi

Le indagini hanno rivelato che Kaufmann, Anastasia e la piccola Andromeda vivevano da alcuni giorni all’interno di Villa Pamphili, dormendo all’addiaccio e utilizzando giacigli di fortuna. La loro presenza era stata notata da alcuni testimoni nei pressi del mercato di via Gregorio VII, dove si recavano spesso durante il giorno. I corpi delle due vittime sono stati scoperti da alcuni passanti nel pomeriggio del 7 giugno, a poca distanza l’uno dall’altro. Sul telo di plastica nero sotto il quale giaceva il corpo di Anastasia, gli investigatori hanno rinvenuto tracce del DNA di Kaufmann, un elemento che avvalora l’ipotesi che la donna possa essere stata soffocata.

Il silenzio di Kaufmann e le sue reazioni

A sei giorni dall’interrogatorio di garanzia, durante il quale Kaufmann si è avvalso della facoltà di non rispondere, le evidenze tecniche continuano ad accumularsi. Durante il viaggio di rientro in Italia, Kaufmann aveva dato in escandescenze, accusando le forze dell’ordine di averlo picchiato. Una volta atterrato a Ciampino, aveva lamentato un malore, ottenendo una visita al pronto soccorso del Policlinico di Tor Vergata prima di essere trasferito nel reparto protetto del carcere di Rebibbia. Durante l’interrogatorio, invece, è apparso lucido e impassibile, senza mostrare alcuna emozione alla lettura dei capi di imputazione.

Un quadro sempre più chiaro, ma ancora molte domande

La conferma della paternità di Kaufmann sulla piccola Andromeda rappresenta un passo avanti significativo nelle indagini, ma non esaurisce la complessità del caso. Restano ancora da chiarire le motivazioni che hanno spinto l’uomo a compiere un gesto così efferato e le dinamiche precise degli omicidi. Gli esami istologici sul corpo di Anastasia Trofimova saranno fondamentali per fare piena luce su questa tragica vicenda e per assicurare alla giustizia il responsabile di questi orribili crimini.

Di veritas

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