Gibellina punta all’arte contemporanea: la candidatura per il 2026
La cittadina siciliana di Gibellina si candida a diventare Capitale italiana dell’Arte contemporanea per l’anno 2026. L’incarico di redigere il dossier di candidatura è stato affidato alla fondazione ‘Meno’, presieduta da Roberto Albergoni, già protagonista del progetto vincente di Agrigento Capitale italiana della cultura 2025.
La fondazione ‘Meno’ sta lavorando alacremente alla realizzazione del dossier, che dovrà essere presentato entro la fine del mese. In questi giorni, a Gibellina, si stanno svolgendo incontri di co-progettazione per coinvolgere le realtà locali, con l’obiettivo di creare un progetto condiviso e rappresentativo del territorio.
Le prime riunioni hanno visto la partecipazione di imprese e operatori economici del territorio, mentre nei prossimi giorni si terranno incontri con associazioni culturali e del sociale, tra cui la Fondazione Orestiadi, la Rete Museale e Naturale Belicina e il Cresm.
Valorizzazione del Cretto di Burri: un progetto da 200.000 euro
Nel frattempo, il Comune di Gibellina ha approvato il progetto di valorizzazione del Cretto di Burri, opera monumentale dell’artista Alberto Burri realizzata sui resti del paese distrutto dal terremoto del 1968. Il progetto è finanziato con 200.000 euro stanziati dall’Assemblea regionale siciliana.
Il progetto esecutivo è stato redatto dal responsabile dell’area tecnica del Comune, Giuseppe Neri, e dall’esperto tecnico Nicola Agosta. L’intervento prevede l’installazione di diverse insegne stradali a scopo turistico-pubblicitario sul territorio comunale. Inoltre, saranno realizzati interventi su tre siti del centro urbano di Gibellina: piazza Rivolta Siciliana, il Sacrario ai Caduti e la Grande Area 85.
Gibellina: un luogo di arte e memoria
La candidatura di Gibellina a Capitale italiana dell’Arte contemporanea rappresenta un’opportunità importante per valorizzare il ricco patrimonio artistico e culturale di questo territorio. La cittadina, segnata dal terremoto del 1968, è diventata negli anni un luogo di sperimentazione artistica, ospitando opere di artisti di fama internazionale come Alberto Burri. La scelta di affidare il dossier alla Fondazione ‘Meno’, già protagonista del successo di Agrigento, è un segnale positivo che fa ben sperare per la riuscita della candidatura.