Un’analisi del mercato del lavoro agricolo nell’Agro Pontino
Secondo i dati dell’Unione Italiana dei Lavori Agroalimentari (Uila), nell’Agro Pontino operano meno di 10mila aziende agricole che impiegano circa 20mila lavoratori. Di questi, la maggior parte sono lavoratori agricoli stagionali, con contratti a tempo determinato, che ammontano a quasi 19mila unità, mentre i lavoratori con contratti a tempo indeterminato sono poco meno di mille.
Tra gli stagionali, si registra un’elevata presenza di lavoratori stranieri, con 13.338 stranieri contro 5.463 italiani, ovvero un rapporto di 7 a 10. Questo dato colloca l’Agro Pontino tra le aree con la più alta percentuale di lavoratori stranieri nel settore agricolo in Italia.
Il ruolo degli stranieri nel settore agricolo
Il 60% dei lavoratori stagionali stranieri nell’Agro Pontino è composto da cittadini indiani, mentre in passato la comunità romena era fortemente presente, ma ora si è spostata prevalentemente nel settore edile. Altre comunità in crescita sono quelle centro-africane, bengalesi e pakistane.
Il problema del lavoro nero
Secondo l’Uila, il numero effettivo dei lavoratori agricoli nell’Agro Pontino potrebbe essere molto più alto di quanto evidenziato dai dati ufficiali, a causa della presenza di un numero significativo di lavoratori irregolari. Si stima che i lavoratori irregolari siano almeno pari al numero di quelli regolari, se non addirittura superiori.
Le parole del segretario territoriale Uila
Giorgio Carra, segretario territoriale Uila per Latina e Frosinone, ha spiegato che i lavoratori stagionali con contratto a tempo determinato godono di una disciplina speciale, con contratti a chiamata previsti dal contratto nazionale di lavoro. Tuttavia, ha sottolineato la necessità di affrontare il problema del lavoro nero, che secondo lui sta aumentando ogni anno.
Carra ha proposto di bloccare i nuovi ingressi di lavoratori stagionali e di convertire i permessi di lavoro stagionale in permessi di soggiorno per lavoro subordinato, al fine di contrastare il fenomeno.
La necessità di una regolamentazione del lavoro agricolo
La situazione del lavoro agricolo nell’Agro Pontino evidenzia la necessità di una regolamentazione più efficace del settore, che tenga conto delle reali esigenze del mercato del lavoro e garantisca la tutela dei lavoratori, sia regolari che irregolari. La conversione dei permessi di lavoro stagionale in permessi di soggiorno per lavoro subordinato potrebbe essere una soluzione per contrastare il lavoro nero e garantire una maggiore stabilità lavorativa ai lavoratori stranieri.