L’arrampicata sul Duomo
Nella notte del 21 maggio, un giovane ha scalato il Duomo di Milano, utilizzando l’impalcatura esterna per raggiungere le terrazze e poi arrampicandosi sulle guglie della Cattedrale fino alla struttura che sorregge la Madonnina, a oltre 100 metri da terra. Il ragazzo, senza maglietta, ha scattato un selfie con il dito medio alzato, pubblicandolo quasi istantaneamente sui social network.Le forze dell’ordine, allertate dalla rete di telecamere di sorveglianza, hanno constatato la fuga del giovane dopo il suo gesto.
Indagini sui social media
Gli agenti della Polizia Locale, partendo dalla foto postata sul web, hanno avviato le indagini utilizzando la tecnica del “Social Media Mining”, un processo di analisi dei dati derivanti dai Social Network. Questa tecnica ha permesso di identificare il minore, il quale, a quanto pare, non era nuovo a questo tipo di azioni.
Precedente scalata al Castello Sforzesco
Il 17 marzo, infatti, il ragazzo si era già arrampicato lungo i masti del Castello Sforzesco, raggiungendo la Torre del Filarete a quaranta metri da terra e scattando fotografie mentre penzolava nel vuoto.
Accuse e conseguenze
Il giovane climber dovrà rispondere dei reati di invasione di edifici e danneggiamento. Le sue azioni, oltre ad essere pericolose per la sua incolumità, hanno rappresentato un rischio per l’integrità del patrimonio artistico e architettonico della città.
Il rischio e l’irresponsabilità
L’azione del giovane, pur non causando danni evidenti, è stata estremamente irresponsabile. Scalare monumenti storici come il Duomo di Milano o il Castello Sforzesco senza autorizzazione mette a rischio sia la sicurezza del soggetto che l’integrità dei beni culturali. È importante ricordare che tali azioni possono avere conseguenze gravi, sia dal punto di vista legale che dal punto di vista della sicurezza personale.