Operazione anti-rapina a Napoli Nord
I Carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli hanno portato a termine un’operazione che ha portato all’arresto di sette persone, accusate di associazione per delinquere e rapina aggravata dall’uso di armi. La banda, soprannominata “Point Break” per il suo modus operandi, si è macchiata di numerosi colpi con un giro d’affari illegale che si aggira intorno ai 150mila euro.
Il modus operandi della banda
Il metodo criminale della banda era accuratamente pianificato e si articolava in tre fasi distinte:
- Fase di osservazione: la banda individuava le potenziali vittime, principalmente imprenditori, commercianti o agenti di commercio.
- Fase di pedinamento: un membro della banda, definito “filatore”, seguiva le vittime per studiarne le abitudini e identificare i giorni in cui effettuavano i versamenti di denaro contante.
- Fase esecutiva: la banda aggrediva la vittima con azioni repentine, utilizzando armi da fuoco, prima che questa potesse effettuare il deposito.
Le indagini hanno rivelato che la banda agiva con la tecnica del “filo inverso”, ovvero seguendo le vittime a ritroso per intercettarle durante il tragitto verso le banche o gli uffici postali.
Arresti domiciliari per i sette indagati
L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip presso il Tribunale di Napoli Nord su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli Nord, ha disposto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per i sette indagati. Le accuse nei loro confronti riguardano associazione per delinquere e rapina aggravata dall’uso di armi.
Un’operazione importante per la sicurezza
L’operazione dei Carabinieri rappresenta un importante successo nella lotta alla criminalità organizzata a Napoli Nord. Lo sgominamento della banda “Point Break” dimostra l’efficacia dell’azione investigativa e la determinazione delle forze dell’ordine nel contrastare le attività criminali che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini.