Protesta della Federcalcio serba all’Uefa
La Federcalcio serba ha espresso forte preoccupazione per i cori offensivi diretti contro la Serbia, intonati da parte dei tifosi di Croazia e Albania durante la partita disputata ad Amburgo. In una lettera di protesta inviata al segretario generale dell’Uefa, Teodor Theodoridis, la federazione ha denunciato i cori “uccidete, uccidete il serbo”, sostenendo che non si trattava di episodi isolati, ma che hanno coinvolto una parte consistente delle due tifoserie.
La Federcalcio serba ritiene che la partita avrebbe dovuto essere interrotta secondo la procedura dei “tre passi”, prevista dal regolamento Uefa in caso di comportamenti razzisti o discriminatori negli stadi. La federazione ha chiesto all’Uefa di punire severamente i responsabili, definendo l’accaduto come un atto di “furia, odio e razzismo” in contrasto con i principi dell’organizzazione.
Le dichiarazioni del segretario della federazione serba
Jovan Surbatovic, segretario della Federcalcio serba, ha rilasciato dichiarazioni forti in merito all’accaduto, definendolo “scandaloso” e annunciando la richiesta di sanzioni all’Uefa. Surbatovic ha dichiarato che la federazione è pronta a “chiedere sanzioni alla Uefa, anche a costo di non continuare la competizione”, dimostrando la gravità della situazione e la determinazione della federazione serba a ottenere giustizia.
La gravità degli episodi e la risposta dell’Uefa
Gli episodi di cori offensivi contro la Serbia sono un chiaro esempio di intolleranza e razzismo, che non trovano spazio nel mondo dello sport. L’Uefa ha il dovere di agire con fermezza e di adottare sanzioni severe per scoraggiare comportamenti di questo tipo e garantire un ambiente sportivo sicuro e inclusivo. La risposta dell’Uefa a questa protesta sarà fondamentale per dimostrare l’impegno dell’organizzazione contro la discriminazione e il razzismo nello sport.